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La legalità bussa alla porta dei giovani

«UN’INIZIATIVA molto importante che spinge noi giovani ad avere una visione più ampia di cosa rappresenta la legalità: dallo sport, all’informazione alla mafia». Questo il commento a caldo di Matteo Pifferi, studente del liceo scientifico Gandini, che ieri mattina ha seguito uno dei tanti laboratori organizzati in occasione della visita al liceo Gandini e all’Itis Volta della “Carovana Antimafie”. Un’iniziativa che è stata accolta con interesse e entusiasmo da tutti i ragazzi, anche grazie alla varietà dei temi trattati sotto forma di incontri, testimonianze e interviste. «Penso sia fondamentale parlare di legalità e avere una presa di coscienza reale del fenomeno — continua Matteo —. Non si possono ignorare situazioni drammatiche e le parole possono essere di grande aiuto per sconfiggere o almeno limitare il fenomeno. La mafia esiste anche al nord; certo la realtà di Lodi non è paragonabile a quella siciliana, campana o calabrese, ma bisogna comunque essere informati e non disinteressarsi del problema». La soluzione alla diffusione delle cosche mafiose sembra averla Andrea Corsi, di 3a del liceo classico Verri, che dopo aver partecipato ad un incontro con Peppe Castelvecchio, responsabile della comunità “Il Pellicano”, commenta: «Il problema delle droghe s’incastra in un contesto molto vasto che va dall’illegalità al traffico di cartelli mafiosi. Credo che un passo avanti possa essere la legalizzazione della cannabis, da considerare una droga tale e quale all’alcol. La legalità è un’arma contro la mafia e così si taglierebbero le gambe alle diverse cosche che gestiscono il traffico di marijuana e derivati».

DELLO STESSO parere anche Simone Vezzoli, di 5TB: «I rapporti tra giovani e mafia si esplicitano soprattutto nell’acquisto di stupefacenti. Un problema diffuso che si potrebbe sconfiggere legalizzando le droghe leggere. Sarebbe un duro colpo per le mafie». Molti gli aspetti toccati dagli esperti durante questa giornata dedicata alla legalità; l’avvocato Caterina Malvenda ha messo in campo la sua esperienza in tema d’informazione e i ragazzi hanno colto l’opportunità per riflettere su temi d’attualità. «Legalità e informazione sono aspetti che si guardano da vicino — commmenta Roberto Berlucchi di 1A —. L’informazione deve essere a tutto tondo, ma deve in ogni caso tutelare l’individuo. Bisogna tenere a mente che la diffamazione e l’ingiuria non sono strumenti d’informazione. L’incontro di oggi è stato molto utile perché ha affrontato un tema di cui negli ultimi tempi s’è sentito molto parlare». Ma non è stato dimenticato il legame con il territorio e così all’incontro a cui ha partecipato Lucrezia Salvatori della 2B del liceo Verri si è parlato di carcere: «In questo caso il laboratorio ha parlato della realtà carceraria di Lodi. Un incontro che ci ha fatto riflettere. Il carcere rappresenta sì un luogo di detenzione, ma non credo debba essere considerato una punizione, ma semplicemente un luogo rieducativo».

I “COLLEGHI” dell’istituto Itis Volta, invece hanno accolto l’attore Giulio Cavalli, sotto scorta pure in aula magna, che ha parlato dell’ importanza di prendere coscienza di una situazione problematica: «La mafia è un fenomeno che non è soltanto riconducibile a Totò Rina o Tano Badalamenti, la mafia è presente anche nei modi di pensare comuni. È importante che i ragazzi ascoltino per creare così un futuro esercito di grandi pensatori». Non nasconde l’ammirazione per l’attore Luca Boffi: «È stato un incontro speciale che ha aperto gli occhi su una realtà a cui spesso noi giovani non riusciamo a dar attenzione». Gli fa eco Paolo Iovacchini, 5TC: «Giulio è stato molto esaustivo e ci ha messo al corrente di un problema presente al nord come al sud, diverso solo nel modus operandi. Mi ha colpito molto quando Cavalli ha parlato dei ragazzi meridionali che a suo parere non sono più sfortunati di noi. Anzi, vivendo in una realtà dove il problema è più manifesto, sono più preparati».

DA IL GIORNO

http://ilgiorno.ilsole24ore.com/lodi/cronaca/locale/2009/11/11/259193-legalita_bussa_alla_porta_giovani.shtml