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Luglio 2011

Un’Italia già bella, che si restaurerebbe anche da sola

Oggi sono a Montescaglioso, un paese arrampicato in mezzo alla provincia di Matera, per una serata con Pino Maniaci su legalità e giustizia. Accolto come se da sempre fossi stato di famiglia mi hanno portato a visitare l’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo: due chiostri e una torre che scrivono bellezza con quasi mille anni di storia. Un ragazzo giovanissimo, con appena gli anni di avere studiato abbastanza, si è alzato da una scrivania tra i libri con un contratto a progetto e il solito futuro da precario nonostante la laurea e ci ha aperto un portone con le stanze della biblioteca e dell’archivio. Ha aperto quelle porte con l’amore di chi ancora una volta aveva il privilegio di raccontarle e in poco tempo mi ha disegnato le stanze, i segni e i quasi mille anni di Storia. L’ha fatto con l’amore di chi crede che tanta bellezza possa sopravvivere comunque ai cantieri fermi da anni e ai soldi che mancano. Passando per l’uscita ha picchiato la nocca sul muro grattando degli affreschi che sono nascosti sotto la calce. C’è già tutto sotto. Basta avere voglia di riscoprirlo. Ha detto con gli occhi di chi è sicuro di esserci e riuscirci. Questa sera recito nel suo chiostro provando a rispettare quel suo modo civilissimo e affettuoso di buon padre di famiglia. Perché siamo un paese e una generazione che c’è già tutta sotto. Basta avere la voglia di riscoprirci.

STAMPO ANTIMAFIOSO sul libro Nomi, Cognomi e Infami

 Alla festa di Sinistra Ecologia e Libertà di Brugherio del 26 luglio scorso, relatori d’eccezione parlano di mafia e antimafia nel nord Italia. Giulio Cavalli –consigliere regionale di SEL– presenta il suo ultimo libro “Nomi, cognomi e infami”, soffermandosi sull’importanza della risata e dell’impegno civile collettivo e quotidiano nella lotta alle organizzazioni criminali.  Daniele Cassanmagnago -assessore all’urbanistica del ben noto alle cronache comune di Desio- dà piena voce alla sua denuncia e alle sue speranze di una rinascita civile nella sua città.  Alfredo Luis Somoza –Presidente ICEI e studioso dei fenomeni criminali in Sud America- dipinge un quadro dei rapporti di forza malavitosi a livello internazionale, non senza sottolineare come l’antimafia sia una scelta al contempo individuale e di popolo. Relatori d’eccezione, dunque, con storie diverse ma legati da un unico fil rouge: contro l’indifferenza ed il silenzio complice, la parola al potere.

Di Federico Beltrami e Martina Mazzeo da STAMPO ANTIMAFIOSO

Una risata contro l’indifferenza

Una risata per combattere la mafia. Una risata che, mettendo a nudo tutte le contraddizioni e le debolezze del potere criminale, sia in grado di liberare la società dai tentacoli mafiosi, diradando quella fitta coltre fatta di paura, indifferenza e complicità entro cui la criminalità organizzata sguazza.

Ad auspicarla e stimolarla, durante la presentazione del suo ultimo libro “Nomi cognomi e infami”, Giulio Cavalli, consigliere regionale della Lombardia in quota Sinistra Ecologia e Libertà.

“La risata funziona. Lo diceva Peppino Impastato” e lo ripete l’autore teatrale che da anni diffonde messaggi di impegno civile e culturale antimafioso con i suoi spettacoli e che, per questo, è stato minacciato dal potere mafioso.
Guai, però, a ricordarglielo. “Io sono un arlecchino, mi hanno pure detto che non ho la faccia da minacciato: è stato il più bel complimento che potevo ricevere”. E da Arlecchino Cavalli ha girato le piazze e i teatri di tutta Italia aiutando la cittadinanza a esorcizzare la paura e a rivitalizzare la propria pulsione antimafiosa: “Solo in questo modo la società civile può riuscire a confiscare ai mafiosi l’onore, parola da troppi anni espropriata del suo significato puro, autentico e positivo poiché inglobata nel gergo criminale”.

In effetti molti degli aneddoti citati da Cavalli nel corso della presentazione, più di un sorriso -anche se amaro- te lo strappano. Il Provenzano latitante nel casolare diroccato di Corleone che custodisce gelosamente una collezione di coppole, mangia biscotti senza glutine e ascolta la colonna sonora del Padrino e dei Puffi. Il capo-locale di Bollate Vincenzo Mandalari che, intercettato, rivela a suo nipote come essere “di destra o di sinistra non sia importante a livello locale”. L’ex direttore sanitario della ASL di Pavia Carlo Chiriaco, arrestato  nell’ambito dell’operazione Crimine e considerato parte attiva della locale pavese della ‘Ndrangheta, che nega di essere un boss ma ammette che si atteggiava in quel modo poiché nella sanità lombarda funzionava.

La risata però – ammonisce Cavalli – deve essere l’input, la scintilla in grado di far scattare la reazione di quella società civile che, soprattutto al nord, è stata troppo poco vigile. “Mi incazzo – tuona l’esponente di SEL – quando sento dire che in Lombardia l’operazione Infinito ha svelato un quadro inaspettato: Barbacetto e le carte dei processi Parco Sud e Bad Boys queste cose le spiegavano benissimo da anni. Bastava leggerli”.
Cavalli è un fiume in piena: “Su alcuni temi non si può non sapere: come diceva Gramsci, bisogna essere partigiani. La nostra indifferenza, invece, ha permesso al Presidente della Lombardia Formigoni di nominare una figura come quella di Pietrogino Pezzano come sostituto del destituito Chiriaco alla direzione della ASL di Pavia”. A chi gli fa notare che Pezzano, pur essendo stato “pizzicato” al telefono e fotografato in compagnia di alcuni boss, non sia stato condannato, Cavalli ribatte che “Nomi, cognomi e infami” ha come obiettivo anche quello di sottolineare come alcune persone siano “inopportune” a ricoprire determinati ruoli indipendentemente dal fatto che siano o meno penalmente responsabili.

La risata, dunque, anche per combattere egoismo e indifferenza, le due facce di una stessa medaglia. “Il federalismo più pericoloso è quello delle responsabilità, che porta a preoccuparsi unicamente dei problemi vicini a se stessi e non a quelli realmente più gravi”. La lotta al potere mafioso, che si fonda sull’egoismo e sulla prevaricazione di pochi ai danni di molti, deve invece basare le proprie fondamenta sulla solidarietà e sull’altruismo. Per questo “andrebbe riscoperto l’articolo 4 della nostra Costituzione, una sorta di monito contro l’indifferenza che non ci sprona tanto ad essere eroi, quanto a fare il nostro lavoro in modo onesto e funzionale all’affermazione di una società migliore”.  “Del resto, lo diceva anche Falcone: ciò che serve non è l’impegno straordinario di qualcuno, ma l’impegno ordinario di tutti”.

Un inno alla semplicità, “elemento sempre più rivoluzionario in un paese alla deriva”.

Parchi: perché abbiamo votato no

Dichiarazione di Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli, consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà

“Grazie al lavoro delle opposizioni, la nuova legge sulle aree protette esce dall’Aula migliorata. Con l’approvazione di alcuni nostri emendamenti, non si andranno più a toccare i confini e per qualsiasi deroga relativa alla realizzazione di nuove opere il parere del Parco sarà vincolante.

Ma, se l’impatto fortemente negativo della versione iniziale si è in questo modo ridotto, rimane comunque complessivamente un brutto provvedimento.

Le modifiche a livello di governance introducono infatti due pesanti criticità. Innanzitutto, i Comuni conteranno molto meno, mentre la Regione acquisirà un ruolo maggiore. E poi, in tempi di tagli e ristrettezze economiche per gli enti locali, l’eliminazione del Consorzio obbligatorio determina il rischio concreto che, mancando il vincolo, si sceglierà di non investire sulle aree protette.

Abbiamo quindi confermato il nostro voto contrario. Anche perché – come ben hanno spiegato la Presidente del Fai Giulia Maria Crespi e l’autorevole costituzionalista Gustavo Zagrebelsky – non c’era alcuna disposizione legata al Milleproroghe che rendesse necessario intervenire entro l’anno sulla forma giuridica dei Parchi.

Pdl e Lega hanno invece deciso di gettare nella confusione amministrativa un settore delicato e così importante per il nostro territorio”.

Milano, 28 luglio 2011


Ponzoni si dimetta

Dichiarazione di Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli,

consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà

“Apprendiamo oggi che le indagini a carico del segretario della Presidenza del Consiglio Massimo Ponzoni sono state prorogate e si ampliano arrivando ora a coinvolgere anche il vicepresidente della provincia di Monza e Brianza, Antonino Brambilla, e l’ex-assessore Rosario Perri, chiamato in causa alcuni mesi fa nelle carte della maxi-operazione contro la ‘ndrangheta.

E’ da oltre un anno che pesa su Ponzoni l’accusa di corruzione, mentre i magistrati negli atti di Infinito lo definiscono ‘capitale sociale dell’organizzazione criminale’.

La sua permanenza nell’Ufficio di presidenza è un oltraggio al ruolo di garanzia che gli è proprio e al prestigio dell’istituzione. E il punto non è più rinviabile. Ponzoni faccia finalmente il dovuto passo indietro”.

 

Milano, 28 luglio 2011

Ponzoni, sempre lui

Indagato per la milionesima volta. Con compagnie eccellenti: l’ex sindaco di Giussano Franco Riva e l’ex assessore provinciale Rosario Perri, dimessosi dall’incarico un anno fa sulla scia delle intercettazioni dell’operazione “Infinito” che ha sgominato le cosche della ‘Ndrangheta nel nostro territorio. Nell’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica cittadina Giordano Baggio, altri indagati, tra i quali due imprenditori brianzoli e due funzionari della Regione Lombardia. Intanto lui, Massimo Ponzoni, rimane seduto nella poltrona di fianco a quella abbandonata ufficialmente questa mattina da Filippo Penati. E la Regione Lombardia sembra sempre di più un’oligarchia criminale.

Caro Foroni, più stile la prossima volta

Ecco Presidente, lei è stato davvero poco elegante. L’impressione che ha dato – e guardi che molti cittadini di Casale ormai si sono svegliati – è quella di aver rubato la marmellata, come un lazzarone qualsiasi. Lavorare in silenzio, così come lei sostiene di aver fatto, e poi arrivare con un tuffo a bomba su un palco già pronto sa che effetto fa? Come di quello che vuole rubare la scena, una scena non sua. Elena scrive appuntita al presidente (minuscolo) della Provincia di Lodi.

Due giorni, due leggi, con la guardia alta

Saranno due giorni importanti in Consiglio Regionale. Si discute di una scellerata legge sui parchi che ne determina il diretto controllo alla giunta regionale e la labilità dei confini che possono essere eventualmente spostati (proprio sul limite dei lavori EXPO, che caso) e la solita manfrina annuale della legge della caccia in deroga. Una legge che deroga la legge solo in Lombardia può diventare un appuntamento fisso. Dispiace che qualcuno del democratico Partito Democratico (Barboni e Girelli) decidano di firmare la proposta di legge. O ci mettiamo d’accordo sulle linee programmatiche dei vari schieramenti o non ne usciamo più. Noi ci opporremo, come sempre. In buona compagnia. E ringrazio la preziosa collaborazione di Luciano per le centinaia di emendamenti che ci serviranno in aula per fare ostruzione in Aula. E provare ad apparecchiare un’estate più ecologica e ambientalista.

Una bella risposta per la Vicepresidenza del Consiglio

Ha ragione Pippo a dire che l’occasione di votare una donna nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale è un segnale da cogliere. Ma rimane da decidere se il PD ha responsabilità politiche sulla vicenda Penati (e basta leggersi le accuse e pensare alle responsabilità di selezione) e se non sia il caso che su due posti della minoranza per una volta (una volta, dico) non dimostri la solita insopportabile bulimìa mantenendo l’eleganza tenuta da Penati fin qui e cedendo il passo al resto della coalizione. Con una donna, naturalmente. E possibilmente lontana da Sesto San Giovanni.