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Il bandito Christian e la Casa della Legalità di Genova

Firmo, contribuisco, giro e vi invito a fare lo stesso.

CONTRO MAFIE E IPOCRISIE, SOSTENERE LA CASA DELLA LEGALITA’ E’ UN DOVERE CIVILE

Ci sono nuove e concrete evidenze che il presidente della Casa della Legalità – Onlus (www.casadellalegalita.org), Christian Abbondanza, sia ritenuto in concreto ed effettivo pericolo di vita per possibili attacchi da parte di cosche mafiose operanti sul territorio. Le Prefetture di Savona e Genova hanno conseguentemente disposto misure di protezione per tutelarne l’incolumità, dando così conferma del fatto che nel 2011 in LIGURIA un uomo rischia la vita se denuncia le pesanti presenze ed attività mafiose nel territorio e le infiltrazioni nell’economia e nella politica.

Questa notizia dovrebbe imporre a tutta la comunità ligure una profonda riflessione e smuoverne la coscienza.

La Casa della Legalità, tramite i suoi Osservatori su mafie, reati ambientali e pubbliche amministrazioni, ha promosso inchieste ed effettuato denunce che hanno anticipato anche di diversi anni sviluppi giudiziari ed investigativi che hanno poi confermato la Liguria come “colonizzata” in tutte le sue province dalle mafie. A riconferma di ciò, la recente riunione della Commissione Parlamentare Antimafia a Genova, con le audizioni di Prefetti, Reparti e Magistratura, ha evidenziato, dopo anni, che quanto denunciato dalla Casa della Legalità era fondato! Con un lavoro costante la Casa ha raccolto segnalazioni e promosso approfondimenti che sono stati poi raccolti dai reparti dello Stato, Prefetture e da diverse Procure. Questo lavoro ha permesso anche al mondo dell’informazione di aprire gli occhi su questa drammatica realtà, contribuendo fortemente a rompere il muro di silenzi, negazionismi e omertà che per anni ha avvolto ed avvolge tutt’ora mafiosi noti e meno noti, così come anche i rapporti di affari che questi avevano (ed hanno) con imprese, cooperative, società pubbliche e pubbliche amministrazioni. Con determinazione non hanno lasciato soli coloro che hanno trovato il coraggio di denunciare, così come sono stati stati capaci di mettere in imbarazzo e difficoltà la politica che, da una parte e dall’altra, vede propri esponenti affiancarsi ai boss e diversi Comuni soccombere ad infiltrazioni e condizionamenti, spesso in cambio di una manciata di voti. Certamente qualcuno potrà dire: “se la sono cercata”. E’ vero, si sa a cosa si va incontro quando si denunciano certe collusioni e complicità, quando si punta l’indice sul mafioso e sulle attività di riciclaggio che vedono, ad esempio, la Liguria in prima fila con le speculazioni edilizie. Ma non è così che una società civile può e deve rispondere! Una “società civile” deve prendere esempio da quanto fatto dalla Casa della Legalità. Ognuno deve farsi carico di un pezzetto di responsabilità in questa lotta all’illegalità ed alle mafie. Ognuno deve sostenere questa battaglia. La Casa della Legalità è una struttura che non riceve alcun contributo pubblico e che non ha sponsor: non li ha proprio perché ha voluto mantenersi assolutamente indipendente e libera d’azione; l’unica fonte di sostentamento della struttura sono le sottoscrizioni e le donazioni dei singoli cittadini. Purtroppo alle spese ordinarie (cancelleria, telefono, benzina per gli spostamenti solo per fare alcuni esempi) si aggiungono sempre più sovente (e più a fondo si colpisce) da un lato le spese legali per difendersi dalle querele dei Boss mafiosi e dall’altro magari le spese di “manutenzione” per le casuali manomissioni all’auto usata per gli spostamenti o per gli attacchi informatici… Ed allora ecco che ci sentiamo in dovere, oltre all’esprimere solidarietà al Presidente della Casa della Legalità ed agli altri ragazzi che lo affiancano nelle inchieste, nelle denunce e nelle incursioni sul territorio, di invitare ad un sostegno anche economico della Casa della Legalità, così che possano continuare ad andare avanti nel loro lavoro che si è dimostrato così efficace ed incisivo, sia per l’impatto civile e culturale, sia per il contributo portato anche ad inchieste e provvedimenti giudiziari che hanno condotto ad un’aggressione vera e propria alle cosche ed ai loro capitali illeciti. Se ognuno di noi si impegnasse a sostenere questa realtà libera, con un piccolo contributo mensile, tutti saremo più liberi. Questo sostegno, alla luce dei nuovi atti intimidatori che in queste ore stanno colpendo i membri della Casa della Legalità e le persone ad essa vicine, stringendo sempre di più il cerchio attorno al Presidente dell’associazione, è una sorta di “impegno e dovere civile”, a testimonianza del fatto che cedere di un solo passo sarebbe una sconfitta ed una svendita del nostro territorio e patrimonio alla criminalità organizzata.

Nel mirino, ora, ci sono loro.

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