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Se l’economista si vergogna

Di avere lavorato per il Fondo Monetario Internazionale. E nella sua lettera di dimissioni scrive:

Dopo vent’anni di servizio, mi vergogno di aver avuto qualsiasi rapporto con il Fondo. Questo non solo per l’incompetenza che è stata parzialmente raccontata dal rapporto dell’OIA sulla crisi globale e dal rapporto del TSR sul monitoraggio prima della crisi dell’euro. Ancora di più, mi vergogno perché le difficoltà sostanziali in queste crisi, come in altre, sono state individuate ben in anticipo, ma qui sono state nascoste.

Siamo ancora sicuri che le proteste in Spagna, le critiche al sistema finanziario europeo e le analisi del fallimento del sistema liberista siano solo i vaneggiamenti di pochi? Perché quando la Spagna varcherà i confini forse ci sentiremo così patetici ad avere perso il tempo nel discutere di (o con) Casini e altre bazzecole senza marcare il punto sull’economia e sul lavoro. Forse.