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Esercitare memoria piuttosto che commemorarla

«[…] sono i giovani che dovranno prendere domani in pugno le sorti della società, ed è quindi giusto che abbiano le idee chiare. Quando io parlo ai giovani della necessità di lottare la droga, praticamente indico uno dei mezzi più potenti per combattere la mafia. In questo tempo storico infatti il mercato della droga costituisce senza dubbio lo strumento di potere e guadagno più importante. Nella sola Palermo c’è un fatturato di droga di almeno quattrocento milioni al giorno, a Roma e Milano addirittura di tre o quattro miliardi. Siamo in presenza di una immane ricchezza criminale che è rivolta soprattutto contro i giovani, contro la vita, la coscienza, la salute dei giovani.
Il rifiuto della droga costituisce l’arma più potente dei giovani contro la mafia.
»

Sono le parole di Rocco Chinnici intervistato da Pippo Fava. Era il 1983 e Chinnici sarebbe morto da lì a poco, con una Fiat 126 imbottita da 75 chili di tritolo sotto casa sua. Il 29 luglio di trentatré anni fa moriva Chinnici e a rileggerlo oggi sembra che stia parlando oggi.

(il mio buongiorno per Left continua qui)