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Il casting dei professori

La nuova moda di una scuola sempre più desolata è il video provino che i professori devono preparare per farsi scegliere dai nuovi presidi-manager (ne scrive ad esempio l’Espresso qui). Come scrive Galatea Vaglio (qui) c’è qualcosa che non torna:

«Sarei curiosa, ma veramente curiosa di capire, esattamente a cosa serva, ai Dirigenti che lo stanno chiedendo, il video di presentazione da allegare alla candidatura come insegnante. Le istruzioni sono precise: video di pochi minuti, in cui l’aspirante docente si presenta,e  che deve essere girato in piedi e a figura intera.

Mi sfugge quale sia la competenza disciplinare o didattica che il docente può dimostrare solo in piedi e non seduto. Ma formulata così, la richiesta fa venire brutti pensieri. Cosa si vuole valutare, del docente? La bella presenza? La figura scattante? Non sarà per caso un modo subdolo per verificare che qualcuno non abbia un qualche lieve handicap fisico non segnalato nel curricolo o che una donna sia incinta, per poter così scartare docenti che rischiano di essere problematici o di assentarsi spesso?

Certo, è sicuramente una malizia mia, ma tutto ciò non predispone ad un rapporto sereno fra aspiranti docenti e dirigenti che devono scegliere. Chi non verrà scelto perché scartato sulla base di un video potrà giustamente fare ricorso per il sospetto di essere stato discriminato sulla base dell’aspetto fisico o di possibili handicap lievi. Con uno strascico di ricorsi e di controricorsi legali e penali, che rischiano di essere mine vaganti per tutti.

Direttive così specifiche nella realizzazione del video, poi, aprono anche una serie di problematiche. Mentre un video a mezzo busto può essere agevolmente registrato anche da soli, con un pc da tavolo, un video con un docente in piedi richiede una strumentazione più sofisticata: per lo meno un tablet, ma meglio una telecamera, con qualcuno, un operatore, che giri. Domanda: l’aspirante docente deve per forza essere in possesso di queste strumentazioni? E deve anche avere un amica/o che si presti a fargli da operatore? E se non ce l’ha, che fa, deve rinunciare al posto?

E poi il video va registrato in presa diretta, oppure può essere montato e post-prodotto? perché in questo caso, anche docenti non particolarmente brillanti nell’esposizione, se aiutati da qualcuno sgamato, possono sembrare degli Alberto Angela, mentre altri magari più naif che vanno in presa diretta risulteranno magari molto più imbranati e goffi.»