Vai al contenuto

‘Ndrangheta: il boss Pesce sotto scacco

img_0090

Il boss era ricercato da 6 anni ed è stato catturato a Rosarno, il suo paese di nascita. Non ha opposto resistenza. Insieme a lui c’erano due uomini, padre e figlio

“Ti conosco, ti ho già visto in tv”. Sono queste le parole che il boss Marcello Pesce ha pronunciato rivolgendosi ad un dirigente della Squadra Mobile, nel momento in cui gli uomini della Polizia di Stato hanno fatto irruzione nel covo dentro al quale si nascondeva il capo della cosca egemone di Rosarno. E’ finita così la sua lunga latitanza.

marcello-pesce-latitante-arrestatoIl blitz all’alba. Gli uomini del Servizio centrale operativo (Sco) e della squadra mobile di Reggio Calabria sono entrati in azione attorno alle 5, quando si è avuta la certezza che il boss fosse lì. Pesce era ricercato dal 26 aprile 2010, quando sfuggì alla cattura nell’operazione “All Inside”. Al momento della cattura, era in camera da letto e non era armato. Non ha opposto resistenza ed è stato arrestato con 2 uomini, padre e figlio, che erano con lui. Condannato in appello a 16 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa.

marcello-pesce-latitante-arrestatoLatitante a casa sua. “Un uomo molto particolare, anche molto colto. Sono stati trovati libri di Proust e Sartre nel covo dove si nascondeva”. Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria Gaetano Paci, ai microfoni di SkyTg24, a proposito del boss della ‘ndrangheta Marcello Pesce, catturato a Rosarno, il suo paese di nascita. “E’ inevitabile che sia stato trovato a casa sua – ha aggiunto il procuratore Paci – Un latitante che è anche capo operativo, in questo caso anche capo strategico, deve stare nel suo territorio e deve avere il controllo della situazione”.

Ricercato da 6 anni. “Appartiene a una delle famiglie più blasonata della piana di Gioia Tauro e di Rosarno in particolare: quella dei Pesce, da sempre trafficanti di droga e con il controllo del territorio – ha sottolineato Paci – Lui è stato condannato per associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni a 16 anni, è latitante da sei anni e dalle nostre risultanze è emerso che si tratta di un soggetto altamente operativo ma di una operatività molto raffinata. Le indagini – ha concluso Paci – durano da oltre tre anni e hanno avuto una importante intensificazione negli ultimi sei mesi. Si sono avvalse esclusivamente di attività tecnica e di osservazione sul territorio, un territorio peraltro difficile da permeare all’attività di indagine”.

(fonte)