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Piccole notizie (e soddisfazioni) antimafiose

Scusate, sono mancato qualche giorno e qualcuno dei miei dieci lettori mi si è preoccupato ma sono stati giorni in cui è sembrato di tornare indietro di dieci anni, nel bene e nel male. Il male non lo diciamo (già, non vi diciamo più da un pezzo, non vi diamo nemmeno la soddisfazione di raccontarvi, cari guappetti) ma il bene è proprio un bel bene.

Sono tornato in scena (quanto tempo perso senza assaggiare palco) con Nomi, cognomi e infami e mi si è aperto il cuore di fronte al teatro pieno per due giorni consecutivi senza nemmeno lo spazio di uno spillo. Ogni volta, quando si chiude il sipario, ho la soddisfazione di una curiosità popolare e virale: questo spettacolo (che ha appena compiuto dieci anni) è stata una lunghissima assemblea condominiale  sulla forza della parola. Ora è tempo di svilupparlo: la nuova giullarata arriverà a breve. E ci saranno sorprese.

Sono stato a Crema, in una scuola, con i bravissimi ragazzi di Libera (quanto tempo anche che non tornavo a parlare nelle scuole) e alla fine come sempre sono io che ho imparato. Ero l’allievo che portava la propria esperienza, interrogato sul senso del fare e li ringrazio. Quanta energia c’è nelle nostre scuole.

Poi c’è la vicenda di quello scempio a forma di villaggio turistico a Capo Colonna, Crotone. Ne avevo scritto qui e i fratelli Scalise (gli imprenditori, anzi i prenditori, su quella meravigliosa zona di costa e di storia) se l’erano presa parecchio. Pippo Civati è sceso anche di persona personalmente però chiedere che il governo intervenisse e fa niente che secondo gli Scalise noi saremmo pupari in mano a qualche padrino (noi, capite, gli ho risposto qui). Alla fine dove non è arrivata la politica di governo (Franceschini in primis) è arrivata la magistratura. Forse ci avevamo visto giusto, no?

A proposito di appalti: ci ha lasciato Ivan Cicconi che agli appalti e alla legalità da rispettare negli affidamenti ha dedicato tutta la sua vita. Per me è stato un’inesauribile fonte di ispirazione averlo come “collega” nel comitato antimafia di Regione Lombardia. È un vuoto grande: tra i professionisti dell’Antimafia (nel senso altissimo del termine) lui era tra i primi. Ciao Ivan.