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Torturati ad avere ragione. Ma senza reato di tortura.

Non è una vittoria il risarcimento che l’Italia ieri ha dovuto riconoscere giocoforza a sei ricorrenti presso la Corte Europea dei Diritti Umani. No. Quei 45.000 euro (comprensivi delle spese legali oltre ai danni morali) nei confronti di sei cittadini per quanto subito nella caserma di Bolzaneto il 21 e 22 luglio 2001 sono la paghetta buona per sbolognarsi quello che qui da noi in molti considerano un semplice “incidente di percorso” se non addirittura una comprensibile eccesso di difesa da parte di un nugolo di forze dell’ordine degne dei sultanati che si finge di condannare in giro per il mondo.

La verità “giudiziaria” sui sanguinosi giorni di Genova, della Diaz e Bolzaneto è scritta nelle sentenze che in questi 16 anni: lì c’è tutto quello che si dovrebbe sapere (e si è saputo poco e male), tutto ciò che avrebbe dovuto aprire il dibattito (che ancora sedici anni dopo è mero tifo) e lì c’è tutto quello che sarebbe servito alla politica per fare politica. Chi ha seguito i processi non può accontentarsi di un “la verità, finalmente” che torna ciclicamente.

(continua su Left)