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23 aprile, con Santamamma a Milano per Tempo di Libri

“Meraviglie di primavera”. L’ha chiamata così le foto che mi ha mandato, Claudia. Ditemi voi se non ci commuove, ad avere lettori così.

Eccoci a Milano. Il mio libro Santamamma comincia a viaggiare e io, al solito, dietro a lui. Si riattivano le vene che mi legano alle città in giro per l’Italia ed è un viaggio che avevo sperato da tempo. Senza sovrastrutture, senza croste, senza feticismi antimafiosi: con Santamamma in fondo ho la sensazione di tornare a fare il mio lavoro di dieci anni fa quando le storie da raccontare erano il punto centrale.

Basta pruriti di solidarietà: mi arrivano messaggi bellissimi di chi mi racconta quanto ci si è rivisto, di chi mi sottolinea una passaggio o un aggettivo e le osservazioni tornano a essere genuine. Non so se riesco a spiegare che con Santamamma mi scrollo questi ultimi dieci anni: questo sono io. Questo è il mio mestiere.

Nei prossimi giorni aggiorneremo il calendario delle presentazioni (lo trovate qui) ma intanto segnatevi una data: il 23 aprile sarò a Milano per Tempo di Libri, alle 13.30, Sala Tahoma del padiglione 4, alla Fiera di Milano (trovate tutto qui). Poi arriverà Napoli, poi Roma e così un po’ dappertutto. Per organizzare la presentazione vi basta scrivere a spettacoli@giuliocavalli.net.

Mi ha scritto Claudia, una lettrice:

Che dire quando alla fine di un libro lo chiudi e te lo stringi al cuore?
Un libro farcito di frasi “a forma di” sentiero sconnesso, che inciampano pensieri e liberano sospiri…
Caro Giulio, di certo non corri quel “doppio rischio” del “lettore annoiato su una storia che è costata sangue e cuore”.
Nessuna noia a rincorrere quelle parole che si mettono in fila veloci, dando vita ad espressioni che non ti aspetti, eppure perfettamente “calzanti” all’emozione da esprimere.
È stato un piacere. Grazie!

Ed ora io che, distratta dalla mia vita, ho scoperto Giulio Cavalli da poco (mi pare proprio sia stato un regalo del Referendum Costituzionale: doppia vittoria!), dopo aver letto due libri speciali (“Mio padre in una scatola da scarpe” il 28 febbraio, d’un fiato, e “Santa Mamma” in questi giorni) resterò qui in spasmodica attesa del prossimo.

Ecco. Anch’io sono in spasmodica attesa di incontrarvi. Tutti.