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La vergogna puzza di petrolio in Basilicata: 57 rinvii a giudizio

Una di quelle storie che proprio non si riesce a rendere “pop”. Ne scrive l’Ansa:

Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Potenza ha rinviato a giudizio 47 persone e dieci società, fra le quali l’Eni, nell’ambito dell’inchiesta del 2016 sulle estrazioni di petrolio in Basilicata. Fra gli imputati del processo, che comincerà il prossimo 6 novembre, vi sono due ex responsabili del distretto meridionale dell’Eni, Ruggero Gheller ed Enrico Trovato, e altri dipendenti della compagnia petrolifera.

Fra le persone rinviate a giudizio vi sono anche due ex direttori generali dell’Agenzia per l’ambiente della Basilicata, Aldo Schiassi e Raffaele Vita, alcuni ex dirigenti della Regione e l’ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza), Rosaria Vicino (Pd). Otto imputati sono stati invece prosciolti: fra loro, l’attuale consigliere regionale della Basilicata Vincenzo Robortella (Pd), e il padre, Pasquale, a sua volta ex consigliere regionale dello stesso partito. Lo stesso gup, durante un processo con il rito abbreviato, ha assolto – con la motivazione che il fatto non sussiste – due imprenditori campani, Pasquale Criscuolo e Francesca Vitolo, e uno lucano, Rocco Caruso. Il 31 marzo 2016 l’inchiesta (con circa 60 indagati) portò agli arresti domiciliari sei persone e al blocco delle attività del centro oli di Viggiano (Potenza) dell’Eni. I filoni dell’inchiesta erano tre: il primo sullo smaltimento dei rifiuti prodotti nel centro oli; il secondo i lavori per la realizzazione del centro oli di Corleto Perticara (Potenza) della Total; il terzo il progetto di stoccaggio del greggio estratto in Basilicata in Sicilia, nel porto di Augusta (Siracusa). Quest’ultimo filone nei mesi scorsi è stato trasferito a Roma: per gli indagati in tale ambito è stata poi disposta l’archiviazione.