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Un appello per Nuriye Gülmen e Semih Özakça

(Ricevo, sottoscrivo e pubblico)

Nel 111esimo giorno del sciopero di fame di Nuriye e Semih gli intellettuali Turchi hanno lanciato un appello di petizione con 111 firme. Dopo questo appello, che mirava che Nuriye e Semih rimanessero sani e vivi, ministro dell’interno turco Süleyman Soylu ha accusato Nuriye e Semih come terroristi e quelli che hanno firmato il detto appello come “fidarsi ai terroristi invece dello stato” e li ha minacciati. Per questo motivo anche noi stiamo facendo un tale appello con lo stesso testo, dicendo “Si, ci fidiamo di Nuriye e Semih! Abbiamo tanti motivi per fidarsi di Nuriye e Semih!”
Per partecipare alla petizione iniziata per proteggere la vita di Nuriye e Semih e per la loro restituzione ai propri lavori si chiede cortesemente di poter inviare una posta elettronica sul indirizzo nuriyesemihyasasin@gmail.com inserendo i dati di nome-cognome, occupazione e ubicazione nonché scrivendo “Io firmo”. La petizione si concluderà nel 120simo giorno del sciopero di fame.
Con la solidarietà
ÇHD

La petizione:
Nuriye Gülmen e Semih Özakça sono solo due di cinque mila accademici, cinquanta mila insegnanti/professori e cento cinquanta mila ufficiali pubblici, Sono stati carcerati per aver iniziato al sciopero di fame con la richiesta della loro restituzione ai propri lavori. Sono affamati da 111 giorni.
Che non muoiano Nuriye e Semih. Che si restituiscano i loro diritti per lavorare.
Desideriamo che lo stato prendi le misure necessarie affinché loro possano ritornare alle proprie scuole dove lavorano e che possano continuare a vivere senza nessun problema sanitario. Questo è quello che la giustizia e la democrazia chiede.