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Ave Cesare, morituri te salutant: la P3 del Venerabile Giulio Cesare

La P3 del Venerabile Giulio Cesare

Così Cesare è al corrente di tutto quello che succede. Del resto, non vi può essere alcuna meraviglia, Egli è il dictator! L’unico vero capo di questo Paese che, senza di lui, sicuramente andrebbe alla deriva.

Cesare non ha mai nascosto i suoi rapporti con il Venerabile Maestro Licio Gelli e non ha mai negato di essere stato uno degli appartenenti alla Loggia massonica P2. Ogni tanto urla al complotto dei comunisti affermando di non avere potere e di essere un perseguitato ma, in fondo, lo sa che è il dittatore e non un politico qualunque.

Sta portando a compimento il progetto dell’unico uomo che considera pari a lui, Licio Gelli, ovvero il piano di rinascita democratica delle Loggia P2.

Cesare non vorrebbe ammetterlo e ogni tanto arrossisce, ma non c’è nulla di sbagliato. Ha fatto credere agli italiani qualsiasi cosa, non sarà difficile per lui convincerli che il piano del Venerabile Maestro è cosa buona e giusta.

I fatti gli danno ragione. La magistratura, la stampa, gli insegnanti, gli aquilani e anche quella fetta di “coglioni” italiani che non lo hanno votato sono tutti comunisti. Per fortuna, Cesare in quel meraviglioso 26 gennaio del 1994 ha deciso di salvarci dalla deriva comunista, dalla libertà di espressione, dall’indipendenza della magistratura, dalla scuola, dalla sanità pubblica e da tante altre cose inutili. Grazie Cesare!

I suoi servitori di governo possono continuare a proporre decreti legge utilissimi alle brave persone come quello sulle intercettazioni. Confesso che all’inizio non ho ben compreso la necessità di questo ddl, ma poi ho capito. Mi ha aiutato Daniela Santanché, ovvero il sottosegretario per l’Attuazione del programma del suo governo di sudditi, dichiarando “che senso ha intercettare un mafioso mentre parla con la madre? E’ un abuso”.

Per fortuna Cesare si circonda sempre di persone alla sua altezza in modo che ci possano spiegare anche delle azioni politiche incomprensibili. Ringrazio, quindi, l’On Santanché per avermi fatto capire l’importanza della tutela della privacy dei mafiosi. Grazie! In effetti, tutelare la riservatezza di persone che hanno ucciso, calpestato la dignità, rovinato attività economiche, disprezzato ogni legge dello Stato, riciclato denaro sporco e insultato quotidianamente le istituzioni dovrebbe essere il primo punto politico di un’attività di governo guidata dal grande dittatore.

Adesso alcuni giudici comunisti parlano di P3 e affermano che è implicato anche Cesare. Non penso che ciò sia possibile. Mi chiedo a cosa gli possa servire fare parte di una società segreta quando utilizza le istituzioni come se fossero sue. Sarebbe una contraddizione!

Sono sicuro che, non appena avrà portato a definitivo compimento il Piano di rinascita democratica, Cesare si ritirerà a vita privata. Gli manca solo la dissoluzione totale della televisione pubblica, una seria riforma della giustizia in modo da rendere la magistratura finalmente sottoposta al potere esecutivo, la riduzione del mandato del Presidente della Repubblica, la modifica dei confini delle Regioni, la limitazione del diritto di sciopero e l’esclusione dei servizi pubblici essenziali. Dopo tutto questo, Licio Gelli potrà ricordare una sua dichiarazione del 31 ottobre 2008 in cui affermava: “l’unico che può andare avanti penso che possa essere Berlusconi, non perché era iscritto alla Loggia massonica P2, ma perché ha la tempra di grande uomo e ci ha saputo fare fino ad oggi”.

Io, però, nonostante tutto mi sento un po’ oppresso dalla magnificenza di Cesare. E’ come se la sua grandezza oscurasse qualcosa di più importante che, però, in questo paese si intravede difficilmente. È strano perché mi sembra che stia celando e infangando proprio quello per cui dice di aver iniziato a fare politica. È sicuramente un mio errore … eppure mi sembra che Cesare stia calpestando la libertà.