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Artisti per caso. A gratis. In tempi d’Expo

Arriva a grandi passi (ma per davvero?) EXPO 2015 e, come ci dicono in molti, dovremmo esultare per le “enormi occasioni occupazionali” (parole di Letizia Moratti). La prima, tutta artistica come piace alla Milano cultural-chic tutta da bere, è un bando che parla di lavoro, di opportunità ma si è dimenticato i soldi. I soldi mica per arricchirsi, proprio i soldi per camminare su quel bordo che sta tra l’essere occupati e l’essere usati.

Per questo è stata aperta una raccolta firme che vi invito a promuovere con i vostri blog e i vostri siti. Intanto aspettiamo una risposta ad una nostra interrogazione.
L’Expo 2015 parte col piede sbagliato, e propone un bando rivolto al mondo dello spettacolo (teatro, danza, cabaret, ecc.) i cui vincitori avranno la possibilità di esibirsi gratis e, non solo, dovendosi pure pagare i contributi previdenziali Enpals.

Come sempre il problema non è la mancanza di fondi, perchè quelli, a maggior ragione nell’impresa Expo (a cui sono destinati circa 1.5 miliardi di fondi pubblici), ci sarebbero, quanto un atteggiamento della politica locale assolutamente ostile ed arrogante nei confronti dello spettacolo dal vivo. Sono anni ormai che le amministrazioni pubbliche in Lombardia chiedono agli operatori dello spettacolo dal vivo di lavorare gratis, o al massimo con un insignificante rimborso, facendosi belli di organizzare eventi culturali nella città. Le politiche culturali devono avere come scopo primario la crescita del proprio territorio, non il suo sfruttamento.

Questo bando è un’offesa all’intelligenza di chi lavora nel settore dello spettacolo, e chiediamo che sia ritirato o che sia previsto un compenso per gli artisti che saranno selezionati. Gli investimenti destinati a Expo 2015 sono una grande sfida per migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini di Milano e Lombardia, compresi gli operatori della cultura.

Alcune highlights del bando:

– nel bando si legge di una “formula partecipativa”, che si esplica qualche parola dopo con il “lavoro a gratis”;

– si legge che la scadenza è il 31 gennaio e la data della performance il 5 febbraio e che gli artisti selezionati beneficeranno della promozione (come si fa a promuovere un’artista e uno spettacolo con meno di 5 giorni a disposizione?);

– si legge che gli artisti selezionati, oltre a non ricevere alcun compenso, dovranno produrre la loro agibilità, su cui dovranno pagare le ritenute sociali (Enpals). Così facendo non solo lavoreranno gratis, ma pagheranno per lavorare!

I firmatari di questo comunicato si impegnano quindi a costituire un gruppo di osservazione del rapporto tra politiche culturali e Expo 2015, affinché Expo sia davvero un momento di crescita per tutti, per i cittadini che amano la cultura, e per gli operatori per cui la cultura è il pane di cui vivere.

Firma anche tu per sostenere questa protesta.

http://www.firmiamo.it/expocultura