Milano l’è bela! Ci hanno tenuto a precisarlo i circa 600 partecipanti al presidio concerto che dalle 15 di oggi, sabato 19 marzo, hanno pacificamente invaso piazza Fontana.
La manifestazione – nata sotto la spinta delle numerose chiusure che hanno coinvolto noti locali notturni come La Casa 139, Scimmie, Cascina Monlué, e Plastic – è stata convocata «per rivendicare e difendere gli spazi dell’aggregazione giovanile, della promozione e produzione culturale, indipendente e auto-organizzata», come si legge nella nota degli organizzatori.
Hanno preso parte all’incontro alcuni membri degli Afterhours, gli attori Flavio Oreglio, Alessandro Bergonzoni e Cochi Ponzoni che si sono alternati sul palco con l’obiettivo di svegliare una città che – come scritto su molti dei cartelli esposti – “non si riconosce più, ma comunque si ama”.
Al presidio erano presenti anche i gestori dei locali accusati di errori e violazioni alle normative vigenti in materia di norme sicurezza, antincendio e tesseramento Arci.
La manifestazione – a cui ha aderito un lungo elenco di artisti e volti noti del panorama musicale e artistico, da Paolo Rossi a Vinicio Capossela, da Simone Cristicchi a Giulio Cavalli – ha inoltre stigmatizzato la tendenza ad associare divertimento e pericolo. Come si legge nell’invito al presidio: «svuotare le strade in nome di una sicurezza virtuale significa addormentare la città, inquinare la sua bellezza, farla morire».
Riccardo De Corato, vicesindaco e assessore alla sicurezza, non ha commentato il sit in. In passato aveva ascritto le chiusure dei locali in questione a un’operazione “contro gli abusi della movida selvaggia”, lasciando pochi spiragli ad eventuali aperture.
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