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Pisapia e la religione elettorale

Nella prima lettera di Giovanni 2:18 si legge: Figlioli, questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora.

Finora non ho mai pensato di trovarmi proprio nel mezzo dell’ultima ora. Per fortuna l’articolo di Rodolfo Casadei apparso su Tempi mi ha indicato la verità.

Mi scuso con tutti per non essermi accorto sin dall’inizio di sostenere l’anticristo come futuro sindaco di Milano. Mi dispiace ma, come si sa, i leoni travestiti da agnelli sono difficili da identificare.

Eppure nell’articolo di Casadei c’è qualcosa di poco chiaro.

Innanzitutto il giornalista confonde il peccato, parola, atto o desiderio contrario alla legge divina, con il reato che, invece, è contrario alla legge penale. Ricordo che il Presidente Silvio Berlusconi è sottoposto a procedimento penale perché accusato di aver commesso un reato e non perché si è perduto nel bosco come una pecorella smarrita. Il tentativo maldestro di spostare l’attenzione su un vizio privato e, quindi, non passibile di giudizio pubblico e di rimproverare i magistrati di essere semplicemente degli spioni è vergognoso. Don Virginio Colmegna, direttore della Caritas diocesana, indicando “il modo di propagandare stili di vita che irridono alla morale” con giustezza di buon pastore individua i comportamenti di un Presidente del Consiglio che non rientrano non solo nella morale cristiana ma neppure in quella laica. Agire nell’ombra della notte, poi, non è un’attenuante ma è ipocrisia, ossia un’aggravante morale.

L’attacco di Casadei a Don Colmegna, accusato di sostenere l’anticristo Pisapia, non termina con l’assurda difesa di Berlusconi, ma continua con un esame ridicolo sulla Lega Nord che, in fondo, non può “infettare” tutta la coalizione con il suo comportamento. Non commento e mi complimento per la raffinata valutazione politica che denota un’acuta capacità di analisi.

Ma arriviamo alla parte più interessante dell’articolo scritto da Casadei. Le accuse all’immorale Pisapia, secondo le quali il cattolico Don Colmegna non avrebbe dovuto sostenerlo contro Letizia Moratti, sono le seguenti: è favorevole alla legalizzazione degli spinelli, all’istituzione delle camere del buco per permettere agli eroinomani di autodistruggersi in santa pace, all’istituzione del registro comunale delle coppie di fatto, ai pacs, alla fecondazione assistita omologa ed eterologa, alla selezione eugenetica degli embrioni, all’eutanasia, all’aborto legalizzato e alla costruzione di moschee che, in un contesto come quello milanese, verrebbero egemonizzate dall’Ucoii, cioè dalla filiale italiana dei Fratelli Musulmani (i fondamentalisti che per primi hanno teorizzato lo Stato islamico retto esclusivamente dalla sharia).

La legalizzazione delle droghe leggere, la fecondazione assistita, la selezione eugenetica, l’eutanasia e l’aborto non sono certo di competenza comunale. Come si può tentare la delegittimazione di Pisapia parlando di materie che rientrano nella legislazione nazionale? Per il momento ricordo solo che, fortunatamente, l’interruzione di gravidanza è già regolarizzata da una legge nazionale ovvero dalla 194 del 1978 e che brandire ogni volta la spada della cristianità colpendo una normativa che esiste da 33 anni è grottesco.

Sulle altre pseudo accuse a Pisapia vi confesso di non aver trovato traccia nel programma della coalizione. Forse sono disattento, forse non conosco bene il lupo travestito da agnello che è il nostro candidato sindaco, ma mi sembra che prima di indicare gli altri come contrari alla morale cristiana bisognerebbe per prima cosa attenersi ad un principio evangelico fondamentale: la verità.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/23/pisapia-e-la-religione-elettorale/113139/