“Ora qualcuno dovrà spiegare agli italiani come sia stato possibile, dall’oggi al domani, passare da “La nave va” di Silvio Berlusconi al “Titanic” di Giulio Tremonti. Qualcuno dovrà chiarire a un’opinione pubblica confusa come sia stato possibile precipitare in poche ore dalla leggenda berlusconiana su un’Italia “che è già uscita fuori dalla crisi e l’ha superata molto meglio degli altri”, alla tregenda tremontiana intorno a un Paese che a causa del suo debito pubblico “rischia di divorare il futuro nostro e quello dei nostri figli”, scrive Massimo Giannini su Repubblica. Perché se è vero che la soluzione non può essere sperare nel default (che pagherebbero i soliti noti), il mancato catenaccio sulla finanziaria da parte delle opposizioni deve essere una boccata di ossigeno del paese ma il definitivo de profundis di questo governo. E l’emendamento che deve passare per primo è la condanna all’oscena irresponsabilità di chi ha tenuto in mare la barca fingendo di avere una rotta per i cittadini e invece, banalmente, stava solo per scappare. Quindi ci si salva e un minuto dopo ci si arresta. In tutti i sensi.