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Sulla commissione antimafia di Milano: parla Onida

Lucido come sempre. Ampio nelle visuali e giustamente cattivo tra le righe. Onida sulla commissione antimafia a Milano:

Valerio Onida, sta esplodendo il caso della commissione antimafia. C’è chi la vuole solo politica, chi la vuole con esperti della società civile…
Ma non c’è dubbio che ci vogliono tutte e due.

Non pensa ce ne voglia una mista come ai tempi di Smuraglia? 

Secondo me è meglio distinguere fra i due organismi. Bisogna salvaguardare il ruolo del consiglio comunale, che ha la responsabilità politica di affrontare questi problemi. L’antimafia però non deve essere solo una sede di prese di posizioni politiche, tanto meno di polemiche, ma anche di effettiva capacità di intervento nell’amministrazione e dell’amministrazione per individuare e prevenire i rischi di infiltrazioni mafiose: ci vuole l’apporto conoscitivo e propositivo di chi conosce a fondo i problemi e la realtà dell’amministrazione e dell’economia, e può dare indicazioni e suggerimenti.

Che cosa ne pensa di Dalla Chiesa? 
E’ una figura fuori discussione per competenza ed esperienza. Comunque ci vogliono due organismi differenti. Gli esperti non possono sostituirsi ai rappresentanti eletti. E i rappresentanti eletti non si possono sostituire agli esperti.

Nei primi 100 giorni non si è fatta, la commissione. Secondo lei bisogna fare in fretta? 
Certo che va fatta, e va fatta in fretta. Incombe la questione Expo, ma non solo per questo. E’ una cosa necessaria, perché non farla subito? Quali ostacoli ci possono essere? Mi auguro non sorgano ostacoli di tipo personalistico né contrapposizioni di partiti. Questo è un argomento sul quale ci dovrebbe essere l’unanimità.