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Pestifero

Quando si trattò di avere per la prima volta a pranzo il signor di Norpois, siccome mia madre diceva che era proprio un peccato che il professor Cottard fosse in viaggio e che lei avesse smesso del tutto di frequentare Swann, perché l’uno e l’altro senza dubbio avrebbero interessato l’ex ambasciatore, mio padre rispose che un convitato eminente, un illustre scienziato come Cottard non poteva mai sfigurare in un pranzo, ma Swann, con la sua ostentazione, e quel suo modo di strombazzare le conoscenze più insignificanti, era un volgare sbruffone che il marchese di Norpois avrebbe di sicuro giudicato, secondo la sua espressione, “pestifero”.

[Marcel Proust, All’ombra delle fanciulle in fiore, traduzione di Franco Calamandrei e Nicoletta Neri, Mondadori, Milano, 1951.]