Vai al contenuto

Al Nebiolo il Dorando Pietri di Cavalli

Per la presentazione della stagione l’attore porta in scena un’anteprima del prossimo spettacolo 

A Tavazzano l’atleta protagonista delle drammatiche Olimpiadi del 1908

Si riparte «di corsa», sui passi di qualcuno che con i suoi, in fila, uno dietro l’altro, l’ha scritta davvero un pezzo di storia della corsa come sport olimpiaco. Non da protagonista privilegiato, ma da secondo, da colui che arriva al traguardo, lo taglia e poi si vede portar via la medaglia d’oro, per un soffio, uno scherzo del destino. Ha scelto Dorando Pietri, atleta nato a Correggio nel 1885 e scomparso a Sanremo nel 1942, l’autore e attore lodigiano Giulio Cavalli come protagonista del suo ultimo lavoro, in fase di produzione e presentato con una lettura scenica questa sera alle 21 nella sala di via IV Novembre per la serata inaugurale del Teatro Nebiolo di Tavazzano, di cui è direttore artistico da cinque anni. Un “antipasto” dunque di quel che sarà uno spettacolo che sembra allontanarsi dai binari tematici su cui ha corso il lavoro di Cavalli e che riflette la voglia di indagare più a fondo, grazie ad un’atleta appassionato e sui generis, sulla vita «dei secondi, di coloro che sono arrivati a un passo dal sogno, ma non l’hanno raggiunto – spiega l’autore -: parliamo di chi è entrato nella Storia per aver perso la sfida con la Storia». Quella di Dorando Pietri è passata per le Olimpiadi di Londra del 1908, dove arrivò, stremato, a tagliare per primo il traguardo. Non ci arrivò da solo, però. Qualcosa, nel suo corpo, si inceppò. A quel passo ci arrivò soccorso da due giudici di gara, che lo sorressero dopo averlo visto barcollare più volte, stremato dalla fatica. Le immagini immortali di quel momento, gli scatti di un uomo vinto dall’irrefrenabile impulso di correre, oltre misura, oltre ragione, oltre gli umani limiti, fecero il giro del mondo e lo consegnarono alla Storia. Il gradino più alto del podio, però, andò a qualcun altro. Per le braccia che lo sorressero, Dorando Pietri venne squalificato e la medaglia d’oro fu assegnata a Johnny Haynes, ma il suo nome entrò di diritto e per sempre nell’albo dell’atletica leggera mondiale. Ad accompagnare Giulio Cavalli sul palco tornerà Guido Baldoni, fisarmonicista che già lo aveva accompagnato in Kabum – Come un paio di impossibilità!, mentre la produzione sarà di Bottega dei Mestieri Teatrali e Progetto Etre, esperienza di residenze teatrali, firmato Fondazione Cariplo. Lo studio lettura di Cavalli sarà solo l’aperitivo della serata, a cui seguirà la presentazione del ricco cartellone di eventi e spettacoli della quinta stagione della sala di via IV Novembre, intitolata Nebiolo n°5. Tra gli appuntamenti di prosa, quello con Marco Baliani e il suo Kohlnaas, Vittorio Vaccaro e le sue Voci del Po (che aprirà la stagione il 12 novembre), ma anche Walter Leonardi con Milano 70 Allora, lo stesso Cavalli con l’ultima produzione L’innocenza di Giulio – Andreotti non è stato assolto , e Alessandro Bergonzoni e il suo Urge, inserito nel cartellone delle Vigne all’Auditorium Bpl di Lodi e a cui potranno accedere anche gli abbonati del Nebiolo. Musica (Yo Yo Mundi e i lodigiani Aka Beicho), incontri del centro di documentazione per un teatro civile (tra gli altri con Nando Dalla Chiesa, Daniele Biacchessi, Stefano Caserini) e serate sul tema memoria e paese (come Tavazzano si racconta), completano l’offerta per il nuovo anno a cui si affianca anche un ciclo di serate cineforum.

Rossella Mungiello (da IL Cittadino)