Oggi è la giornata contro l’omofobia, il modo migliore per festeggiare sarebbe augurarsi (e lavorare) che l’anno prossimo sia stata abolita perché non ce n’è più bisogno. La giornata contro l’omofobia deve essere un rito passeggero che non dovremo nemmeno raccontare ai nostri figli. Rimane la domanda su quale sia davvero la malattia da curare: l’omofobo sicuramente e la politica molto probabilmente. L’omofobia è la spinta violenta di un processo politico di cui nessuno vuole prendersi la responsabilità: una battaglia che diventa tutt’uno con la laicità di uno Stato sempre timido con i conservatori. Le forze “progressiste” (la parola mi provoca orticaria, di questi tempi) su questo non progrediscono. Parlano, fanno grandi convegni ma proprio non riescono a scrivere e votare questo benedetto progetto di legge. E allora forse la giornata contro l’omofobia è, anche, la giornata contro chi da tempo si sottrae alla conta (anche interna) sul tema. Buon dissolvimento di omofobia a tutti.
Cerco di dirlo così come mi viene, mi scusino eventuali pignoli o suscettibili. Leggere sulle prime pagine le parole “contro natura”, pronunciate dal papa [Papa Benedetto XVI] a proposito delle unioni omosessuali, mi fa rivoltare le viscere. La natura umana è così complicata e ricca (essendo biologica, psicologica, culturale, sociale) che estrarne un pezzo e appenderlo al lampione del Giudizio Divino equivale ad amputarla. L’omosessualità è sempre esistita ed esisterà sempre, consiste di amore e di vizio, di eros e di moda, di piacere e di colpa, di profondità e di futilità, tanto quanto le altre pulsioni dell’animo e del corpo. Si può diffidarne, si può criticarla, ma solo una violenta e impaurita torsione dello sguardo sulle persone, sulla vita, sull’eros, può arrivare addirittura a scacciare l’amore omosessuale dalla “natura umana”. Leggendo quei titoli ho pensato ai miei amici omosessuali, ad alcune storie di sofferenza e di punizione, all’orribile marchio di “anormale” che qualcuno di loro ha dovuto leggere negli occhi e nelle parole degli altri, e mi sono profondamente vergognato per quel “contro natura”. Possibile che i preti omosessuali, notoriamente molti, non abbiano niente da dire a questa Chiesa spietata? (Michele Serra)