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Formigoni e la solidarietà indotta

Da non crederci:

Militanti del Pd e di altri partiti di sinistra, la Fiom, assessori comunali di Milano al di sopra di ogni sospetto. Su Facebook si scatena una nuova polemica che ha per (involontario?) protagonista il governatore lombardo Roberto Formigoni, nell’occhio del ciclone per la vicenda delle vicende che gli sarebbero state pagate dal faccendiere Pierangelo Daccò. Il caso è stato raccontato da Sky: su Facebook c’è un gruppo che si chiama ‘Presidente Roberto Formigoni gruppo di sostegno’, definisce Formigoni stesso “il presidente che il mondo ci invidia” e conta quasi 800 iscritti. Moltissimi, però, sono di tutt’altro schieramento politico e chiedono di essere cancellati immediatamente dal gruppo. Cosa è successo? Il gruppo è stato creato da Maurizio Foschi, addetto stampa del gruppo pdl in consiglio regionale, e grazie a un meccanismo del social network ha potuto inserire in automatico tutti i contatti della sua pagina Facebook anche del centrosinistra, essendo lui un addetto stampa). A nessuno di loro è stato chiesto il consenso. E in molti hanno protestato vivacemente sulla pagina pubblica del gruppo. Interpellato da Sky, Foschi ha spiegato candidamente: “Formigoni è il presidente di tutti come Monti e Napolitano, anche se con un ruolo istituzionale differente. Poi ognuno è libero di uscire se lo desidera” (Oriana Liso)