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RIO+20 e la cittadinanza come bene comune

Padre Zanotelli tira le conclusioni (amare) sul summit internazionale che qui in Italia si è notato pochissimo (troppo impegnati a coniare gli spot per le prossime politiche, tranne qualche caso) e usa parole forti:

Anche se non è ancora stato pubblicato un documento ufficiale finale di Rio+20, appare chiaro non solo il fallimento del vertice Onu ma soprattutto è di tutta evidenza che le Nazioni Unite sono prigioniere delle multinazionali, delle banche, del Fondo monetario internazionale, della Banca mondiale, dell’Organizzazione mondiale del commercio. Di fatto l’Onu benedice l’economia verde di mercato a vantaggio del grande business e della finanza globale. Siamo di fronte al fallimento dell’Onu, su cui la società civile aveva riposto tante speranze, e all’incapacità di stati e governi di dare una risposta alla gravissima crisi ecologica. In definitiva è il fallimento della politica. Ecco perché diventa fondamentale la capacità della cittadinanza attiva di organizzarsi a livello locale, regionale, nazionale e internazionale, come ha fatto la Cupola dos Povos e come dovremo fare al Forum sociale mondiale di Tunisi, che si terrà nel marzo del 2013.

Rimettere in discussione il modello sociale e economico è la priorità per uscire dai fanghi delle tiepidezze anche (e soprattutto) per qualsiasi riflessione sulle primarie del centrosinistra. Ed è il ruolo che non si può sperare tengano gli altri, è proprio il nostro compito. E’ la bandiera della candidatura che viene da SEL per le primarie nazionali (perché ne parlano in pochi, ma sono aperte per davvero). Zanotelli scrive:

Questo però non basta, se non si lavora seriamente dal basso per fare nascere un nuovo modello sociale ed economico alternativo a quello attuale. Che è entrato in una nuova fase di appropriazione e di finanziarizzazione dei beni comuni (acqua, aria, energia, terra) e che sta mettendo con le spalle al muro ogni forma di democrazia. Come missionari comboniani, riuniti a Rio nel contesto della Cupula dos Povos, stiamo affrontando proprio in questi giorni questi stessi temi perché sono centrali per la missione oggi.

Ecco, facciamoci invitare.