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Una svolta ripubblicana

Scritto volutamente con la “i”. Non è un errore. Perché scuola e sanità siano pubbliche, ma sul serio. Perché si sostituisca la “sussidiarietà” di coniazione ciellina con la solidarietà. Che è cattolica, laica, umana, suggerita dalla costituzione e dalle regole dello stare insieme, nelle fondamenta della polìs: è politica, insomma.

E tutti gli anni lo ripetono tutti. Ogni campagna elettorale in Lombardia stancamente il mantra si trascina. Tanto alla fine tutti sapevano che avrebbe vinto Formigoni e quindi era solo una questione di buona postura.

Ma adesso qualcosa succede, segnatevelo: la Lega ha capito che la questione diventa urgente (dopo il caso de San Raffaele e, soprattutto, la vicenda Daccò e Maugeri) e prossimamente reciteranno la parte di chi vuole sostenere questa battaglia. Al solito modo: abbaiando ma non troppo, tirando il guinzaglio ma con la coda tra le gambe, fingendo la lotta per poi dividersi la ciotola con il Governatore.

E allora ti viene da pensare che su questo punto potremmo essere noi, una volta per tutte, a decidere che si tenga la barra dritta. Poi leggi cosa succede a Bologna: parte un referendum su scuole private e pubbliche, la Curia chiede di occuparsi della sanità privata piuttosto (giuro, leggete, dice proprio così), il PD si dichiara a favore dei finanziamenti alle scuole private e accusa SEL di esercitarsi nella “ginnastica di svolgere battaglie ideologiche” (giuro, leggete, dice proprio così).

Per questo le primarie in Lombardia le vogliamo e sono importanti. Perché noi vogliamo lavorare a una svolta ripubblicana per tornare al pubblico anche in Lombardia. E perché conosciamo i sottoscrittori degli emendamenti al bilancio che chiedevano di non dimenticare le scuole private. Dalla nostra parte.

l’Art. 34 della Costituzione recita :

La scuola è aperta a tutti.

L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

L ‘ Art. 33 stabilisce che  :

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

Ecco, noi, per le primarie, partiamo da qui.