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La Lombardia (e la Lega) dei pupi

È un teatrino. Soltanto un teatrino sulla pelle della Lombardia e dei lombardi. Come i teatrini dei pupi dove il copione è stato scritto e appoggiato dietro al palco e in scena ci si preoccupa di essere credibili e nient’altro.

La Lega abbaia ma non morde. Fingeranno di volere azzerare la Giunta e alla fine sarà un rimpasto. Un rimpasto che torna utile a Maroni per silurare qualche reduce assessore bossiano (come Bresciani, assessore alla sanità).

Salvini dirà che è un governo di transizione fino ad aprile ma Formigoni non parlerà mai di dimissioni. Poi da qui ad aprile in uno scenario politicamente così veloce e confuso può succedere di tutto e, soprattutto, la memoria fa in tempo ad affievolirsi e affievolire il senso di gravità.

Alla fine la Lega 2.0 continuerà ad essere collusa con i mali che dice di combattere e tutti saranno ancora per un po’ felici e contenti. Se davvero vuole mandare a casa Formigoni ci vediamo domani mattina con le (presunte) dimissioni che hanno preparato. Le nostre sono già lì. Una firma e si chiude la questione.

Formigoni continuerà a dire che è un caso personale dimenticando che un leader si vede nella scelta dei collaboratori. E lui è uno malato di leadership, dovrebbe saperlo bene.

Sembra una favola e invece è un incubo.

Noi intanto potremmo smettere di credere che mafie, etica, moralità, legalità, riciclaggio e corruzione siano temi che meritano al massimo un convegno e qualche opuscolo o cerimonia e invece è il primo punto per il cambiamento.

Noi partiamo da qui.

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