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Giulio Cavalli ad Affaritaliani.it: “Per le primarie se si vuole il tempo lo si trova”

di Fabio Massa da Affari Italiani

Giulio Cavalli, consigliere regionale di Sel, attore antimafia, in un’intervista ad Affaritaliani.it spiega: “L’alleanza Lega Nord-Pdl è un teatrino irresponsabile, davvero poco divertente. E’ un gioco delle parti che non vuole essere altro che la ricaduta in piccolo degli accordi che ci saranno a livello nazionale”. A sinistra? “Siamo pronti, c’è la sintesi. Ma l’alleanza con l’Udc è impossibile. E non sono convinto che ci si debba mettere d’accordo con assessori che sono usciti eroici dalle loro bagatelle con Formigoni”. Infine, su Civati: “Credo sia molto difficile che potremo sfidarci”

Giulio Cavalli, lei da sempre è impegnato nella lotta contro la mafia. Che cosa ne pensa del fatto che la richiesta di arresto sia stata avanzata un anno fa e solo recentemente è stato dato seguito? Può essere un dettaglio per i complottisti…
Si tenga conto che con l’operazione Infinito di due anni fa, si sono aperti inevitabilmente dei filoni anche più politici. E’ evidente che per un reato come questo, o si hanno elementi in mano, oppure si attende di averli. Non credo che ci siano retropensieri, si tratta solo di una grande attività investigativa.

Torniamo alla politica: l’alleanza tra Lega Nord e Pdl è definitivamente tramontata?
L’alleanza Lega Nord-Pdl è un teatrino irresponsabile, davvero poco divertente. E’ un gioco delle parti che non vuole essere altro che la ricaduta in piccolo degli accordi che ci saranno a livello nazionale. Oggi parlare di accordi, o rinviare decisioni politiche ad aprile, di fatto significa rimandare a un’altra era. Non mi aspetterei di rivedere Lega e Pdl insieme.

A sinistra siete pronti a sfidare il centrodestra sulle Regionali? Avete qualche idea in comune oppure è un caos di opinioni divergenti?
Su alcuni punti fondamentali c’è la sintesi nel centrosinistra. Pd, Idv e Sel hanno dimostrato una comunione d’intenti e siamo riusciti a fare sintesi spesso. Sono d’accordo sul fatto però che bisogna aprire, come dice Martina. Ora bisogna vedere però che le aperture non siano strabiche.

Che cosa vuol dire?
Che un’apertura ai moderati e ai centristi a me suona molto strana. Meglio guardare a sinistra e ai movimenti. L’alleanza con l’Udc è impossibile, il piano nazionale l’ha già chiarito. Io vorrei un processo per il quale si smetta di parlarsi tra segreterie e si inizi a parlare tra elettori. Sono convinto che il Movimento 5 Stelle o alcuni elettori della Lega, potrebbero ascoltare le nostre idee. Ma non sono convinto invece che ci si debba mettere d’accordo con assessori che sono usciti eroici dalle loro bagatelle con Formigoni.

Ogni riferimento ad Alessandro Cè è puramente voluto?
Ogni riferimento è puramente causale.

Il centrosinistra potrebbe non avere il tempo di fare le primarie.
Se si vuole il tempo lo si trova. Non vorrei essere il grillo parlante, ma con Affaritaliani.it lo avevamo già detto tempo fa: le primarie andavano fatte prima che Formigoni cadesse. Il colpo d’ala adesso non è stare a vedere l’agonia del Formigoni morituro per capire chi ci pianterà sopra la bandierina per dire “l’ho ucciso io”. Qui non siamo al safari. Il colpo d’ala è un progetto politico chiaro, con un percorso chiaro. E con le idee chiare. Il colpo d’ala è l’indicazione di una data delle primarie che possa coincidere con la data del voto a dicembre.

Pippo Civati è candidato alle primarie nazionali. Però adesso dice che si sente più vicino alla sfida lombarda. Avete una buona intesa. Che cosa ne pensa?
Non credo molto nei personalismi. Credo nelle idee. Io e Pippo possiamo avere idee molto vicine. Credo sia molto difficile che potremo sfidarci. E’ ovvio che ho una lontananza con il contenitore politico che lo ospita qui in Lombardia, il Pd.

Civati pare si sia avvicinato molto a Stefano Boeri, in questi mesi.
Su questo mi sembra che abbiamo due modi, due stili e due scenari radicalmente diversi.