Vai al contenuto

Il Prefetto antidemocratico. Come la camorra.

La risposta migliore al comportamento indegno del Prefetto di Napoli Andrea De Martino contro il parroco di Caivano Don Maurizio Patriciello risponde (meravigliosamente) proprio Don Maurizio:

“Personalmente sono convinto che la camorra in Campania non la sconfiggeremo mai. Lo dico non perché sono un pessimista. Al contrario. Non la sconfiggeremo perché il pensare camorristico ha messo radici profondissime in tutti. Quel modo di pensare e poi di agire che diventa il terreno paludoso nel quale la malapianta della camorra attecchisce. Come ho potuto dirle in corridoio, io alle mortificazioni sono avvezzo. Spendo la mia vita di prete nella terra del clan dei Casalesi. La mia diocesi, Aversa, è quella di Don Peppino Diana. Ma io dei camorristi non ho paura. Lo so, potrebbero uccidermi e forse lo faranno. Io l’ho messo in conto fin dal primo momento in cui sono stato ordinato prete. Io spendo i miei giorni insegnando ai bambini, ai ragazzi, ai giovani che non debbono temete niente e nessuno quando la loro coscienza è pulita. Ma aggiungo che bisogna sradicare il fare camorristico sin dai più piccoli comportamenti”.

‘Perché tutto ciò che uno pretende in più per sè e non gli appartiene, lo sta rubando a un altro. Perché ogni qualvolta che una persona si appropria di un diritto che non ha, sta usurpando un potere che non gli è stato dato. Tutti possiamo cadere in queste sottili forme di antidemocrazia. Ecco, signor prefetto, glielo dico con le lacrime agli occhi, lei stamattina mi ha dato proprio questa brutta impressione. Lei ha calpestato la mia dignità di uomo”