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Civismi e antipolitica. E politica.

Lo scrive bene Pippo Civati:

Diciamoci la verità: a cominciare dal sindaco di Milano e da molti esponenti che sono intervenuti in queste ore, siamo tutti un po’ civici e un po’ politici (e per me quest’ultimo è un complimento, sia chiaro). Ora, prima di perderci e di perdere, ritroviamo la misura che sembriamo avere smarrito.

Anche perché a volte ciò che appare civico è più politico di quanto possa sembrare. E viceversa. E non è bello prendere lezioni di civismo da personalità, che spesso sono ex-politici del tempo che fu. E magari di altri schieramenti. Civici incursori, terzisti da sempre, che si sorprendono del fatto che poi a vincere sia stata per anni la destra, in questa regione. Che poi sono civici, ma non vogliono le primarie. Chi li capisce è bravo.

L’appello è semplice: dopo esserci lungamente preoccupati di noi ed aver parlato solo a noi stessi, rivolgiamoci ai cittadini, che sono civici di sicuro. E che si aspettano primarie vere e candidati di prestigio. Saranno i cittadini a valutare il tasso di civismo e la qualità politica che questi sanno esprimere. E lo faranno attraverso il loro voto. A volte vince Pisapia, a volte Fassino, a volte Doria, a volte Merola. Dipende. Dalla scelta dei cittadini, appunto.