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E’ un documentario sulla Lingua dei Segni Italiana, dalla parte di chi sostiene un percorso legislativo per far riconoscere alla LIS lo status di lingua vera e propria (e quindi avere tutela “costituzionale” burocratica e didattica), un percorso che era iniziato ma che poi è stato ostacolato (soprattutto dalla Binetti) e da associazioni che sono più vicine agli audioprotesisti (come la FIADDA). Per produrlo manca pochissimo ed è una produzione dal basso. Ne vale la pena. Tutte le informazioni le trovate qui.

C’è una lingua che non si parla con la voce, ma con le mani, e si ascolta con gli occhi. La lingua dei segni italiana oggi è usata da decine di migliaia di persone nel nostro paese, sorde e udenti. In questo documentario raccontiamo le storie di un gruppo di loro, che ci ha aperto le porte delle proprie case e lasciato spiare nelle proprie intimità. Con la lingua dei segni, ci hanno spiegato, puoi farti una famiglia, uscire con gli amici, lavorare, viaggiare e giocare. Puoi persino andare a ballare.
Ma questa è anche la storia di una lingua che, a dispetto di quel che dice la scienza e di quel che succede nel resto del mondo, in Italia non è riconosciuta dalla legge. E di conseguenza non è conosciuta dalla maggior parte degli italiani.
Non si parla nei luoghi pubblici e pochi, al di fuori delle comunità dei sordi, l’hanno vista usare. Alimentando così miti e misteri, da “è tanto affascinante…” a “sarà un linguaggio universale?”. Ma alimentando anche mille difficoltà: i pregiudizi e gli ostacoli che le persone sorde si trovano a dover affrontare nella nostra rumorosa comunità.
Per loro, la domanda chiave è una: come cambierebbe la tua vita, domani, se la lingua dei segni diventasse per legge una lingua?
Per tutti, il documentario vuole invece essere una riflessione sull’importanza della comunicazione nelle nostre vite, ma anche su quanto questa comunicazione costruisca la nostra cittadinanza e, a tratti, anche la nostra felicità.

Note tecniche
Lingua: italiano parlato e lingua dei segni italiana. Sarà tutto sottotitolato, per udenti e non udenti.
Durata: 50’ circa.

20121222lori_frame_2Le autrici
Silvia Bencivelli: giornalista scientifica free lance, collabora con la Rai (radio e televisione), con giornali, eventi culturali e case editrici. Ha scritto (per ora) due libri, uno dei quali è stato tradotto in francese, spagnolo e inglese, e ha vinto diversi premi per il giornalismo scientifico.
Chiara Tarfano: videomaker e documentarista, con i suoi lavori ha vinto diversi premi per il documentario sociale. L’ultimo è stato il premio Short on Work della Fondazione Marco Biagi per 2033, con Silvia Bencivelli.

Note di produzione
Stiamo girando da più di un anno. Adesso ci mancano le ultime riprese e soprattutto il montaggio. 
Fino a oggi abbiamo scelto l’autoproduzione: la cifra che speriamo di raggiungere con PdB ci servirà per coprire queste ultime spese, per le quali abbiamo immaginato altri sei mesi di lavoro.

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