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Dr. Giuseppe Landonio: appello al voto per Giulio Cavalli

Ringrazio Pino per le belle parole e per la stima.

Schermata 2013-02-19 alle 16.47.54Appello per il voto del dr. Giuseppe Landonio a Giulio Cavalli

La sanità lombarda, alla luce degli scandali che l’hanno attraversata negli ultimi tempi, e che rappresentano solo la punta dell’iceberg di un malessere più profondo, necessità oggi di una chiara discontinuità.

Il sistema formigoniano ha prodotto ormai troppi guasti: ha penalizzato le professionalità premiando solo l’appartenenza; ha avvantaggiato il privato a scapito della sanità pubblica; ha privilegiato le attività di ricovero rispetto ai servizi territoriali di prevenzione, cura e riabilitazione; non ha tenuto in nessun conto le persone con fragilita e non autosufficienza, separando la gestione sociale da quella sanitaria.

La discontinuità, l’unica oggi possibile, si chiama Ambrosoli: che nel suo programma per la sanità ha messo, tra l’altro, l’attenzione alla legalità, alla trasparenza e al senso del servizio pubblico, il passaggio dalle appartenenze al merito, l’innovazione dei servizi, il decentramento e la responsabilizzazione delle gestioni, la riunificazione tra sanità e sociale.

Sono punti assolutamente preliminari e condivisibili, che dovranno essere sostenuti con forza da rappresentanti in consiglio regionale coerenti e determinati. Da questo punto di vista, ritengo che Giulio Cavalli, consigliere regionale uscente di Sel e candidato al prossimo consiglio regionale, rappresenti un punto di riferimento e di forza: innanzitutto per il suo impegno sulla legalità e sulla trasparenza; poi per la sua esperienza dei lavori della terza commissione (sanità e assistenza); infine per essersi impegnato in prima persona su temi come la non autosufficienza, i servizi territoriali, le tutele dei giovani e dei minori, la difesa della 194 e dei diritti delle donne..

Votando Giulio Cavalli, non solo si dà un contributo alla vittoria di Ambrosoli, ma si può con più forza sostenere, anche in sanità, le ragioni di un radicale rinnovamento.

Pino LANDONIO