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Finalmente che se ne parli

E ne parlano su Calibro 075 i ragazzi del Laboratorio Musicale Fuoritempo:

Finalmente anche a Ponte Felcino, abbiamo visto e sentito parlare dei cittadini che hanno espresso una vera e propria preoccupazione e attenzione, riguardo la possibilità che anche a Ponte Felcino come a Perugia, esistano delle connivenze tra quella ristrettissima cerchia di soggetti che detengono gran parte della ricchezza economica della città e chi ha il compito di dover  fare informazione in modo giusto e trasparente, come la stampa e tutti gli organi di informazione che a Perugia non godono certo di una vera indipendenza.

Ci ha fatto molto piacere sentire come la cittadinanza NON abbia associato la presenza del crimine organizzato in Umbria solo in funzione dello spaccio delle sostanze stupefacenti, della prostituzione o delle rapine che da tempo occupano, con estrema facilità le pagine dei giornali di tutta Italia.

Mentre questi sono ambiti che, essendo già di per sé illegali, facilitano una prima e più immediata lettura di infiltrazione mafiosa nel territorio, la costruzione di una palazzina, un residence, un centro commerciale, un supermercato, azioni per loro natura legali e spesso ben accolte dai più, possono in realtà rappresentare materialmente l’anello finale di una catena non propriamente trasparente e legale.

Finalmente non sono le associazioni che da tempo si occupano di tali problematiche a denunciare lo stato attuale, ma è parte della cittadinanza e soprattutto una parte della buona politica locale ad esigere il diffondersi della cultura dell’antimafia vera e propria.

Per una volta non ci siamo sentiti i soli all’interno della cittadinanza ad aver percepito il problema di una possibile infiltrazione da parte della criminalità organizzata anche all’interno della “res publica”, oltre all’osservare come nel nostro territorio siano state fatte scelte politiche che hanno favorito il dilagare di pratiche d’illegalità, tra queste la cementificazione forsennata e priva di adeguate forme di controllo e per questo facile preda di speculatori e malavitosi che di certo non hanno a cuore il destino della città.

Quanto affrontato durante l’assemblea pubblica a Ponte Felcino, ci ha fatto capire quanto sia importante continuare a credere in un progetto che ha il dovere di far innalzare il livello di conoscenza delle dinamiche malavitose e allo stesso tempo intraprendere adeguate misure di prevenzione, incalzando le istituzioni affinché attuino dei provvedimenti e dei piani d’azione chiari e incisivi contro il diffondersi dell’illegalità, avendo anche il coraggio, quando necessario di fare “pulizia” al proprio interno.

(il resto qui)

Ogni volta che una comunità si scuote e prende coscienza un pezzo di mafie si sbriciola anche senza bisogno del sole.