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Domani torno a Cosa Nostra

Domani sera sarò all’Arci di Lodivecchio, alle ore 21, in via Giosuè Carducci. Nel lodigiano, insomma: a casa mia. Mi ero ripromesso di non fare più nulla per due motivi: perché nel lodigiano troppe cose devono ancora essere spiegate (e indagate) su ciò che mi è successo e come è stato gestito e perché nonostante la mia ostinazione non amo vivere un territorio che mi ha ferito e con cui fatico a fare pace.

Domani però torno con alcune novità: torno con un’indagine aperta sulle convergenti versioni di due diversi collaboratori di giustizia (avete letto bene: almeno due) su di me e la mia eliminazione. E questa certo non è una grande notizia ma è l’inizio di molte cose, sicuro. E poi torno con arresti eccellenti e molto lodigiani: i nomi che escono dall’ordinanza (ovviamente sono ipotesi, eh, non do la soddisfazione di farmi anche querelare oltre che minacciare) sono molto più lodigiani di quello che “timidamente” è stato scritto. Sono a Lodivecchio, a Tavazzano e sono anche i proprietari a Lodi di un’edicola proprio in Piazza e ex proprietari di una nota pasticceria di Corso Roma nonché di un panificio pasticceria (vi ricordate quando dicevo che l’omicidio del carabiniere Sali era avvenuto in un quartiere “ricco” di criminalità organizzata e tutti si erano straniti? Beh, è proprio lì a 100 passi, per dire). Insomma è vero che il giudizio di un GIP è solo l’inizio di un iter giudiziario che deve decidere colpevoli o no ma l’inopportunità di certi atteggiamenti è un fatto che può anche essere giudicato moralmente e i fratelli Catanzaro (che compaiono nell’ordinanza) hanno un modus operandi che dovrebbe aprire domande. Subito. Urgentemente. E senza paura.

Si legge nell’ordinanza (a pagina 521) e in un bell’articolo di Cesare Giuzzi sul Corriere della Sera che:

Vale la pena di prernettere un breve excursus cronologico in ordine alia presenza sui territorio lodigiano dei fratelli CATANZARO
I fratelli CATANZARO Stefano ed Ignazio giungono al Nord provenienti da Palermo tra !a fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 in stato “dichiarato” di poverta, tanto da usufruire dei sussidi comunali.

lnizialmente avviano un panificio, poi un bar nella centrale via Roma di Lodi ed infine, dopo aver ceduto tutte le attivita commerciali, si dedicano in via esclusiva aile costruzioni edili, per poi tornare ad occuparsi di attivita commerciali, mantenendo attivi entrambi i settori.
Nel1985, Catanzaro Stefano, in concorso con altre persone di origine palermitana viene arrestato per rapina nei confronti di un gioielliere di Lodi. Qualche anno prima era stato denunciato per un furto in un cantiere.

Evidentemente, dopo tali condotte penalmente rilevanti, sfociate in denunce per reati contro il patrimonio. Stefano CATANZARO inizia Ia ascesa economica operando ininterrottamente per un lungo periodo nel settore della edilizia ,fino ad assumere una posizione di spicco nella zona di Lodi e di Massalengo, luogo nel quale le irnprese edilizie individuali di Stefano ed lgnazio CATANZARO hanno costruito diverse unita abitative , co!tivando i rapporti con le banche del luogo.

Ad oggi sono tutti in attesa di giudizio, certo. Ma i dettagli intanto pongono dubbi, domande. Non spetta a noi dare risposte, ma ci spetta coltivare e custodire le domande. Almeno questo.

L’evento su facebook è qui.