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Da Brescia le parole senza democristiana educazione

Sarà che ogni tanto credo si debba essere rissosi e maleducati, nel senso molto terso della buona educazione tutta democristiana che vorrebbero imporci. Sarà che ho sempre voluto bene ai ragazzi della Rete Antimafia della Provincia di Brescia perché come tante altre associazioni antimafia è stata osteggiata sul nascere (anche da “altissimi” antimafiosi) per la loro bella abitudine di fare nomi e cognomi e di sfanculare mafiosi di centrodestra e di centrosinistra, ma questo loro post me lo stampo, lo piego e lo tengo in tasca con affetto, nonostante le troppe parolacce:

Io sono nato e cresciuto a Brescia, e a Brescia c’é la mafia. E se la mafia in Lombardia non si é impossessata della regione,  se comunque abbiamo un barlume di civiltà e di speranza è grazie ad un gruppo di persone che si é opposto.
Lo sapete perché queste persone mi mettono in crisi? Perché non sono dei Santi, sono fatti di carne e di ossa esattamente come me. Hanno dei pregi e sicuramente dei difetti, esattamente come me. Io spesso incontro gente che è sotto scorta perché è nel mirino della mafia, e può capitare che queste persone siano egocentriche, paranoiche, orgogliose, vanitose, fissate con il sesso, testarde, ritardatarie, egoiste, presuntuose, ingrate, stronze. Insomma può capitare che abbiano tutti o qualcuno dei difetti che posso avere io. Ed è questo quello che mi mette in crisi: che sono esattamente come me, che quello che hanno fatto loro potrei farlo anche io. Quanto farebbe bene alla mia coscienza se fossero dei Santi del Paradiso, ma nonostante siano come me, loro sono quelli che fanno il lavoro sporco al posto mio.
Pensare che una persona in prima fila nel combattere la mafia debba necessariamente anche avere il carattere di San Francesco forse è da ingenui. Se un giornalista scrive di mafia io non mi chiedo perchè scriva di mafia, non mi chiedo se così abbia avuto più successo con le ragazze, non mi chiedo se così si sia arricchito, io mi chiedo se quello che scrive sia vero, mi chiedo se quello che scrive dia fastidio alla mafia, mi chiedo se leggendolo la mia conoscenza e la mia coscienza siano migliorate.
Io mi sono rotto i coglioni di aspettare che una persona venga ammazzata prima di rivalutarla. Sarò ingenuo, ma ho visto troppa gente a casa mia disprezzata in vita ed apprezzata in morte, e così,  ingenuamente, sosterró tutti coloro che sostengono che la mafia, la camorra, la ndrangheta, la sacra corona unita e la stidda debbano essere non tollerate, ma sconfitte, e per fare questo mettono in gioco la loro vita. E le ascolterò anche se eventualmente saranno egocentriche, paranoiche, orgogliose, vanitose, fissate con il sesso, testarde, ritardatarie, egoiste, presuntuose, ingrate o stronze.

E’ tutto qui.