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Cose che provano a funzionare

A proposito delle intercettazioni dimenticate in traghetto, ecco l’interrogazione di SEL.

BOCCADUTRI e COSTANTINO — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
i quotidiani nazionali hanno riportato nei giorni scorsi la notizia che quattro contenitori con intercettazioni non ancora trascritte di telefonate che riguardano il cosiddetto «processo Meta» sarebbero stati ritrovati sul traghetto che collega Reggio Calabria e Messina;
a riferire la notizia è stato il pubblico ministero Giuseppe Lombardo, pm applicato alla direzione Distrettuale Antimafia, nel corso dell’udienza dibattimentale; in particolare, il Ros di Reggio Calabria sarebbe stato contattato dal personale delle navi traghetto, che hanno rinvenuto su un divanetto quattro plichi, fortunatamente quasi integri, relativi alle intercettazioni non ancora trascritte di questo processo. Tre dei plichi sarebbero stati totalmente integri, mentre un quarto risulterebbe essere stato aperto. Quelle intercettazioni non sarebbero ancora state trascritte nonostante l’incarico fosse stato affidato mesi e mesi fa. Si tratterebbe, addirittura, degli originali;
il processo cosiddetto Meta riguarda alcune cosche che alla fine degli anni 80 si sarebbero alleate per potenziare la presenza della ’ndrangheta nel Nord Italia, attraverso anche un alleanza tattica con Cosa Nostra;
il pm Giuseppe Lombardo è stato destinatario nel mese di marzo 2013 di un pacco bomba contenente 50 grammi di esplosivo accompagnati da una lettera di minaccia;
l’esigenza di tutelare la riservatezza del materiale probatorio, unitamente alla necessità di tutelare i soggetti che portano avanti le indagini di mafia non può essere messa a repentaglio in modo così palese –:
quali iniziative, secondo le proprie competenze, il Ministro della giustizia intenda assumere per tutelare l’integrità del materiale probatorio in processi delicati come il cosiddetto processo Meta.