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Quindi quella di Lea Garofalo non è antimafia

Sono basate anche sulle dichiarazioni di Lea Garofalo, la testimone di giustizia fatta uccidere a Milano dal marito, Carlo Cosco, le indagini che hanno portato all’esecuzione di 17 arresti da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Crotone nei confronti di affiliati alla ‘ndrangheta. Lea Garofalo, prima che il marito la facesse sequestrare e uccidere, aveva fornito un importante contributo per svelare gli affari delle cosche della ‘ndrangheta del Crotonese. Tra i criminali finiti in manette anche Nicolino Grande Aracri, ritenuto il capo dell’omonima cosca di Cutro.

La notizia di oggi è l’arresto di 17 persone grazie (anche) alle deposizioni di Lea Garofalo e fin qui tutto bello: come sappiamo ricordare e onorare i morti nessuno mai. Leggo le diverse testate e colgo subito al primo impatto che tutte parlano di “arresti mafiosi”, “colpo alla ‘ndrangheta” e così via. Tutto bene se non fosse che l’omicidio di Lea Garofalo non è stato considerato omicidio mafioso (gli imputati non sono stati condannati al 416 bis) in una preoccupante escalation di disconoscenza dell’associazione mafiosa nelle sentenze (ne aveva scritto senza peli sulla lingua Nando Dalla Chiesa qui).

Quindi hanno arrestato mafiosi senza che Lea sia stata uccisa dalla mafia, insomma, pensate che sfortuna, Lea: ha incastrato il capo cosca ‘ndrnaghetista di Cutro ed è morta per un tragico litigio di famiglia, senza mafia.

Sono stati resi noti i nomi degli arrestati e tutti i dettagli dell’operazione Filottete condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone contro presunti esponenti delle cosche locali. I nomi dei 17 arrestati resi noti nel corso della conferenza stampa tenutasi in mattinata. In totale sono state 17 le ordinanze restrittive emesse dal gip su richiesta della Dda di Catanzaro, di cui 16 notificate in carcere.

Di seguito tutti i nomi delle diciassette persone destinatarie di un provvedimento restrittivo emesso in esecuzione dell’odierna Operazione Filottete condotta dalla Dda di Catanzaro:

  • Nicolino Grande Aracri nato a Cutro il 20.01.1959 Cutro
  • Giuseppe Pace nato a Crotone il 13.05.1977
  • Giuseppe Scandale nato a Petilia Policastro il 15.07.1968
  • Salvatore Comberiati nato a Petilia Policastro il 17.07.1959
  • Pietro Comberiati nato a Crotone il 24.07.1980
  • Salvatore Comberiati nato a Petilia Policastro il 05.11.1966
  • Vincenzo Comberiati nato a Petilia Policastro il 11.04.1957
  • Angelo Greco nato a San Mauro Marchesato il 16.11.1965
  • Antonio Valerio nato a Cutro il 18.07.1967
  • Salvatore Vona nato a Petilia Policastro il 08.05.1981
  • Domenico Pace nato a Crotone il 16.08.1980
  • Mario Mauro nato a Petilia Policastro il 12.10.1958
  • Salvatore Carvelli nato a Petilia Policastro il 21.07.1963
  • Giuseppe Grano nato a Milano il 31.05.1965 di Mesoraca
  • Giovanni Castagnino nato a Petilia Policastro il 31.12.1959
  • Pasquale Carvelli nato a Petilia Policastro il 16.01.1973
  • Salvatore Caria nato a Petilia Policastro il 10.01.1978

Alle 17 persone arrestate sono contestati a vario titolo reati che vanno dall’associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio aggravato, porto e detenzione di armi e materie esplodenti, produzione e traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope, ricettazione. Oltre alle 17 persone arrestate in quanto destinatarie del provvedimento di custodia cautelare, i carabinieri del Comando provinciale di Crotone hanno arrestato altre due persone di Petilia Policastro perchè trovate in possesso di arma da fuoco nel corso delle perquisizioni di questa mattina. Si tratta di Fabio Dornetti e Giuseppe Vona, entrambi scampati mesi addietro ad altrettanti agguati, e tutti e due trovati con una pistola calibro 9 in casa. Fabio Dornetti, in particolare, ha subito un tentato omicidio nel mese di agosto, mentre Giuseppe Vona rimase ferito in un agguato in cui perse la vita il fratello Valentino.

Secondo quanto ritenuto dagli investigatori l’operazione Filottete ha permesso di fare luce su ben 7 omicidi di ndrangheta avvenuti tra il 1989 ed il 2007 e costati la vita a : Mario Scalise, assassinato il 13 settembre 1989 a Petilia Policastro;Cosimo Martina, assassinato il 30 settembre 1990 a Crotone; Carmine Lazzaro, assassinato il 16 agosto 1992 a Steccato di Cutro; Rosario Ruggiero, assassinato il 24 giugno 1992 Cutro; Antonio Villirillo, assassinato il 5 gennaio 1993 a Cutro; Romano Scalise, fratello di Mario, assassinato il 18 luglio 2007 a Cutro; Francesco Bruno, assassinato il 2 dicembre 2007 a Mesoraca.

Tra i nomi degli arrestati dell’operazione Filottete spiccano quelli di Comberiati Vincenzo, ritenuto il capostipite e boss dell’omonima famiglia di ndrangheta, e quello di Nicolino Grande Aracri, boss di Cutro, già in carcere in regime di 41 bis perchè condannato in via definitiva per altri fatti.