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Il laboratorio Basilicata

In Basilicata tra poco si vota per le regionali dopo la sfortunata decadenza dell’ultima Giunta. Sono elezioni che possono essere significative non solo per la Basilicata ma per leggere quello che succede e che succederà in un panorama che sembra avvitarsi su se stesso.

Vale la pena leggere le parole di Giuseppe Morelli, esponente locale di Sel e candidato al consiglio regionale all’interno del listino della Murante:

La dirigenza nazionale di sel ha condiviso la scelta di rompere con i democratici?

Ha preso atto. Ad alcune nostre riunioni hanno partecipato anche alcuni dirigenti del nazionale come Ciccio Ferrara, abbiamo spiegato loro le nostre motivazioni e abbiamo ricevuto il loro sostegno. Sinistra ecologia libertà non è nata per fare la stampella al Pd ma per  imprimere un nuovo volto al centro-sinistra; in Basilicata non ci sono le condizioni politiche per farlo quindi meglio portare avanti le nostre battaglie dove c’è la possibilità per farlo.
Quali sono queste battaglie?
Prima di tutto una moratoria sulle perforazioni petrolifere: non possono continuare con questa intensità e in ogni caso non è giusto che i ricavati di questa attività non siano redistribuiti alla collettività. Per questo chiediamo anche di aumentare le tasse sui profitti da petrolio per finanziare una legge regionale sul reddito minimo garantito, una misura assolutamente essenziale in una regione in cui il lavoro non c’è più e i distretti industriali, penso ad esempio a quello del mobile di Matera, stanno chiudendo.
La vostra scelta di creare un polo autonomo delle sinistre sarà il preludio di una nuova strategia politica nazionale?
Se guardiamo al successo che hanno avuto le manifestazioni del 12 e del 19 ottobre direi che uno spazio politico per chi, da sinistra, non si riconosce nella politiche delle larghe intese c’è. Si tratta di vedere da chi e come sarà ocupato.