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Il tempo delle seghe

Mi piacerebbe sapere quanto tempo ancora decideremo di concedere alla masturbazione collettiva che sui quotidiani si sta scaldando sotto lo scandalo delle baby prostitute del Parioli. Mi chiedo (come sottolineano anche su DonneViola) se forse sarebbe anche il caso di spendere una parola che sia una sui facoltosi clienti che probabilmente si concedevano un pompino di mezzo pomeriggio prima di andare a prendere le proprie figlie a scuola, se non ci interessano anche loro, i fruitori, che sono tutta l’onta di chi è forte del bisogno degli altri per soddisfarsi. Mi chiedo se non sarebbe il caso di essere, almeno noi e quelli che ne scrivono, meno pruriginosi parapedofili di quei clienti poiché questo spaccio di intercettazioni e mezze foto ha la stessa natura perversa. Mi chiedo quanti di quelli che leggono queste notizie non siano sani portatori di sdegno che sotto mentite spoglie possono sfamare gli istinti più bassi con la libertà di chi “legge le cronache”, trovando un po’ di solletico da youporn senza aprire youporn: bastano i quotidiani.

Lo smercio di un prodotto viene legittimato dalla cura e dai modi che ne determinano la diffusione. E con queste ragazzine la pedofilia non è mai stata così à la page.