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Nemmeno la legge elettorale

Vi ricordate Enrico Letta (come dice il mio caro amico Davide “il nipote di suo zio”) che prometteva una nuova legge elettorale in tempi brevi? Beh, i tempi brevi sono scaduti ormai da qualche settimana anche se in pochi sembrano essersene accorti: così il Governo di scopo non riesce ad ottenere il primo scopo e questo dice tutto. Nel frattempo le proposte di legge elettorale sono in blocco completo, come scrive Alessandro:

Dunque, la situazione è questa: Pd, Sel e Scelta Civica ieri hanno proposto il doppio turno di coalizione, o meglio un superpremio di maggioranza da attribuire alla coalizione che supera «il 40-45 per cento» dei consensi al primo turno oppure vince al ballottaggio (qui il testo completo).

In commissione, al Senato, questo ordine del giorno è stato bocciato con il voto contrario di Lega e Pdl e con l’astensione del M5S, che a Palazzo Madama vale come voto contrario.

Il M5S preferisce un sistema proporzionale ‘corretto’, comunemente paragonato a quello spagnolo, il cui testo provvisorio potete leggere qui.

La Lega invece al momento è per un ritorno secco al Mattarellum, il sistema vagamente uninominale – ma anch’esso pieno di ‘correzioni’ – con cui abbiamo votato negli anni Novanta. Curiosamente, sei mesi fa la stessa Lega votò contro il ritorno al Mattarellum, quando alla Camera questo fu proposto da Giachetti.

Ah, anche Enrico Letta dice di essere personalmente favorevole a un ritorno al Mattarellum, però il suo partito sei mesi fa votò contro e ieri ha proposto un sistema completamente diverso (il doppio turno).

La proposta Giachetti invece ottenne il voto favorevole del M5S, che ora invece è appunto per il sistema spagnolo.

Un Governo che non riesce nemmeno a partorire un legge elettorale e viene descritto come “larghe intese”.