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La lezione dei detenuti ai commentatori (online)

Ai commenti idioti siamo abituati. Ai commentatori stupidi pure (e mica solo online).  Mantenere la discussione sul confronto senza offesa è un’impresa sempre più ardua per una serie di concause che contribuiscono al decadimento culturale generale su cui abbiamo tanto scritto e continuiamo tanto a leggere. Per esperienza personale devo ammettere che il luogo di pubblicazione cambia moltissimo il tono dei commentatori presenti e proprio per questo mi colpisce piacevolmente la risposta dei detenuti di Rebibbia ai commentatori de Il Fatto Quotidiano online. Una lezione di umanità, certo, ma soprattutto una lezione di utilizzo più maturo della parole (sul web): il potere scrivere di getto non toglie la possibilità di essere letti con calma.

E ancora, per l’ennesima volta, vogliamo ringraziare anche il signor Paolo. Quest’ultimo, nel suo messaggio al sito, non si limita agli insulti. Ma tenta un ragionamento. Dice che la difesa dei detenuti non deve appartenere alla cultura del Fatto Quotidiano e aggiunge che temi come questi, al massimo, possono trovare spazio su l’Unità. Una risposta ce l’aspettiamo anche da parte della redazione del Fatto, ma intanto noi una cosa al signor Paolo la vorremmo dire. Ricordandogli che è laCostituzione che dovrebbe obbligare i responsabili al reinserimento dei detenuti nella società. E il rispetto della Carta Costituzionale non crediamo che appartenga ad una sola parte politica, ma dovrebbe essere un elemento che
unisce tutti i partiti, tutte le culture, tutti gli orientamenti. O no? E infine, una parola su ‘leuciscus’. Lui ci vuole ben chiusi qui dentro. E chiede che si butti via la chiave. Noi non sappiamo chi sia che si nasconde dietro questo nomignolo. Magari è una persona integerrima, quelle “tutte di un pezzo”. Però le persone, tutte le altre persone al mondo, non sono fatte così. Capita nella vita di sbagliare. Capita di sbagliare molto e gravemente. Il diritto ad avere un’altra occasione,  dopo anni passati qui dentro, non sarà una norma prevista dalle leggi, ma crediamo debba essere un imperativo morale. Almeno per le persone che vogliono restare umane.
Sì, la cosa che più ci ha colpito della stragrande maggioranza dei commenti è proprio questa mancanza di umanità. E un mondo senza umanità è orrendo. Per chi sta in cella, ma anche per chi sta fuori.