E insomma alla fine il taglio dei caccia F35 rimane nei cassetti delle leggende metropolitane. Se ne è parlato tanto, tantissimo con numeri e condizioni contrattuali che ogni volta fluttuavano nel mare delle chicchere ma Renzi non è riuscito a risparmiare denari che sarebbero molto più utili in altri capitoli di spesa. Un giorno forse riusciremo a parlare del “blocco organizzato” che sono le Forze Armate ben più “casta” dei gruppi parlamentari che le fiancheggiano. Ne parlano anche su Eddyburg:
È evidente che queste notizie non sono state inventate e non sono il frutto di una «leggenda metropolitana»: se sono circolate il tema era evidentemente all’ordine del giorno. Più che una resistenza del Dipartimento di Stato americano, sembra che il vero ostacolo sia stato posto dai vertici delle forze armate, dalla ministra della Difesa e dal presidente della Repubblica. Non sembra certo casuale che nel momento in cui si discuteva di tagliare le spese militari per finanziare il taglio dell’Irpef, proprio nello stesso giorno, il presidente Napolitano convocava il Consiglio Supremo di Difesa (per il prossimo 19 marzo) con all’ordine del giorno, tra gli altri punti, la «criticità relative all’attuazione della legge 244 di riforma ed impatto sulla difesa del processo di revisione della spesa pubblica in corso».
La legge 244 (una legge delega approvata alla fine della scorsa legislatura con i decreti di attuazione da poco emessi) è la riforma dello strumento militare in cui, tra l’altro, si prevede un parziale controllo periodico del parlamento sulle scelte relative ai sistemi d’arma, anche gli F35. E tra l’altro la Commissione Difesa ha utilizzato il dispositivo della legge 244 per valutare l’efficacia e la validità di questo sistema d’arma: tra pochi giorni la Commissione concluderà i suoi lavoratori e ci farà sapere a quali conclusioni è giunta. Il messaggio della convocazione — allarmata — del Consiglio Supremo di Difesa è chiaro: uno stop a ogni ipotesi di riduzione delle spese militari (e a Renzi) e la richiesta di superare le «criticità della legge 244» che impone risparmi alle Forze Armate.
Quindi, i cacciabombardieri rimangono quelli — 90 — e sempre 14 miliardi dovremo spendere nei prossimi anni per acquistarli e produrli. In più, ieri il Parlamento ha votato la proroga delle missioni militari all’estero: 600 milioni di costi, altro che riduzione delle spese militari.
Come ha più volte ricordato la campagna Sbilanciamoci arriviamo a circa 20 miliardi con i quali finanziare — oltre che il taglio delle tasse sul lavoro — anche un vero piano del lavoro o misure di reddito di cittadinanza. Tutto questo avrebbe un significato sostanziale veramente importante: per la prima volta si taglierebbero in modo sostanziale le spese militari e non la sanità e le pensioni. Sarebbe stata la «svolta buona», ma sarà per un’altra volta.
… Giulio, un sincero abbraccio …! ^_^
Mafia dele armi in un paese di mafie, da quelle illegali a quelle legalizzate tipo cl…
sono solo settant’anni che in Europa, escludendo i Balcani, non scoppia una guerra. mi auguro che sia così per i prossimi secoli a venire. fosse così, potremmo addirittura ridurre l’esercito a mera rappresentanza. questo, ripeto, e ciò che spero e mi auguro. ma se così non fosse? la fine sarebbe sempre la solita. dovremmo chiedere agli altri i mezzi per difenderci, in primis gli americani. che poi sulle commesse ultramiliardarie che girano attorno alle forze armate ci sia un indice di corruzione altissimo, lo dice la storia. quindi? rimaniamo senza difese in balia dei nipoti di Putin o degli eredi degli attuali integralisti islamici?
Difese direttamente da Napolitano..
SICURI? http://www.analisidifesa.it/2014/03/f-35-litalia-rallenta-gli-ordini/
Il mondo è in mano alle caste, i poteri forti comandano e queste marionette imbellettate ci prendono per il culo…..ecco, stiamo bene cosi.
Da tanto tempo, ma problema è anche di persone….Si hanno lasciato illudere….
Toglie i soldi ai pensionati per comprare gli fa
È tutta chiacchiera come gli altri
Gli impegni presi vanno rispettati! A salvaguardia dei contratti per armamenti ci sono grosse penali, motivo addotto dai nostri politici pelosi, per convincerci che non é vantaggioso per l’Italia fare retromarcia. Nessuno di loro ci dice che quelle penali sono messe in contratto, non solo a garanzia per l’impegno con le ditte produttrici, ma soprattutto per coprire
i soldi per gli intermediari, commerciali e politici, anticipati al momento della firma del contratto. Ultimo caso le tangenti Finmeccanica a intermediari indiani per una commessa di elicotteri Augusta.
Eh, questo è davvero l’argomento più “scabroso”…
Su questo punto davvero “chi tocca i fili muore”.
Perché non è una cosa “solo” italiana: se sollevi questo argomento arriva “la cavalleria a stelle e strisce” all’attacco.
In questo link ci sono alcuni approfondimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.ca/2014/03/napolitano-kissinger-henry-e.html