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Non esistono storie che filano lisce.

Non esistono storie che filano lisce. Dico tutte per tutto il tempo. Altrimenti non suonerebbero mica, sarebbero una pausa. E una pausa che non suona è solo uno straccio di silenzio. Eppure è così cronometrico-cronologico-martellante giocare alla maratona. Quelle che vinci facile, alla Pietri con la i, sono un silenzio. Un respiro lungo i chilometri che sono. Non è difficile fare alla maratona. Non ci sono mezzi, macchine, rotelle, marchingegni da oliare, pulire, spolverare, controllare. Testa, gambe, ginocchio, piede e sei già arrivato giù alla strada. Dalla testa alla strada c’è il tempo di un capello. Una scossa liscia e senza interruzioni. Una febbre di piede davanti all’altro e piede davanti all’altro e piede davanti all’altro.

(Giulio Cavalli – Corro perché scivolo, ebook)

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