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L’edilizia ‘ndranghetista a Reggio Emilia

La Dia di Firenze e Bologna, insieme ai carabinieri di Reggio Emilia, ha sequestrato mercoledì mattina il patrimonio della famiglia di imprenditori edili Sarcone. Originari di Cutro, in provincia di Crotone, legati – secondo gli investigatori – alla cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri, i fratelli Sarcone hanno investito da tempo nella zona di Reggio Emilia, attraverso la holding Sarcone Group, attiva nel campo delle costruzioni.

Complessivamente la Dia ha posto sotto sequestro preventivo, su disposizione del Tribunale di Reggio Emilia, un patrimonio di 5 milioni di euro, tra conti correnti, quote societarie e immobili. Tanti sono gli elementi raccolti negli ultimi anni dai magistrati sulla vicinanza dei fratelli Sarcone con la cosca Grande Aracri. Giuseppe Grande Sarcone è stato segnalato dalla Dda di Bologna fin dal 1996. “Durante le indagini di quegli anni emersero numerosi contatti telefonici intercorsi con Grande Aracri Nìcolìno e altri sodali alla cosca”, ricorda il Tribunale di Reggio Emilia nel provvedimento di sequestro. Una vicinanza con il gruppo di ‘ndrangheta poi confermata con una condanna in primo grado. Anche recentemente l’imprenditore di Reggio Emilia è stato segnalato per “frequentazioni con soggetti gravati da pregiudizi di polizia e condanne”.

Il fratello Nicolino Sarcone è stato a sua volta condannato il 25 gennaio del 2013 a otto anni di reclusione per associazione mafiosa, a conclusione del processo nato dall’operazione “Scacco Matto”. Uscito dal carcere nel 2001, si era occupato di reperire risorse finanziarie per i detenuti legati ai gruppi di ‘ndrangheta, attraverso estorsioni e fatture emesse per operazioni inesistenti. Secondo i magistrati questo compito gli era stato affidato direttamente dalla moglie del capo cosca Grande Aracri.

Il terzo fratello Gianluigi Sarcone ha due precedenti per usura, estorsione, appropriazione indebita e riciclaggio. Per i magistrati negli anni scorsi ha investito nella azienda di famiglia Sarcia srl il ricavato proveniente da diverse truffe commesse ai danni di un’altra azienda di Siracusa.

Il quarto fratello, infine, Carmine Sarcone era già stato coinvolto da indagini dell’antimafia, che avevano documentato il suo rito di affiliazione ai Grande Aracri di Cutro. La Dia ha analizzato i redditi ufficiali dei quattro fratelli Sarcone, rilevano notevoli incongruenze patrimoniali. Durante le indagini gli investigatori hanno intercettato i tentativi di alcuni familiari dei fratelli Sarcone di far sparire una parte del patrimonio, con richieste alle banche di prelievi in contanti per diverse centinaia di migliai di euro e la vendita di alcuni titoli. Il sequestro ha colpito, oltre ai conti correnti, le quote societarie della New essetre srl, della Sarcia srl, della World House srl e della Terre Matildiche srl, tutte ditte operanti nel campo delle costruzioni nella zona di Reggio Emilia. Sono stati sequestrati anche diversi immobili in Emilia Romagna, Umbria e Calabria.

(fonte)