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Etica in polvere

Devo confessare di provare una grande soddisfazione nel leggere degli arresti per l’ultima inchiesta che riguarda pediatri e informatori impegnati a convincere le madri ad usare il latte in polvere in cambio di alcune regalìe. Da anni sappiamo che l’industria del latte in polvere stritola per interessi economici un mercato che non si accontenta di coloro che davvero ne hanno bisogno e ancora una volta la salute diventa il campo di un mercato con l’etica ridotta in polvere. Anche lei. Logica scientifica prostituita al commercio.

Inducevano le mamme a utilizzare latte artificiale al posto di quello materno mentre stavano allattando i propri bambini al seno. E questo non per motivi di salute, ma per favorire alcune aziende di note ditte produttrici. In cambio, ricevevano i più svariati “regali”, da smartphone a computer, ma anche condizionatori, televisori e viaggi all’estero. Per un giro di mazzette per centinaia di migliaia di euro. Agli arresti domiciliari sono finiti 18 persone: 12 pediatri (tra cui due primari), 5 informatori scientifici e un dirigente d’azienda di alimenti per l’infanzia. L’accusa, al momento, è quella di corruzione. Disposti anche 26 decreti di perquisizioni in Toscana, Lombardia, Marche e Liguria.

Tra i 18 arrestati, secondo Il Tirreno, ci sono otto medici di Pisa, uno del Livornese, uno di Piombino, uno di Lido di Camaiore, un primario di La Spezia (residente a Pisa) e uno di Empoli (residente a Pisa).  “Siamo completamente all’oscuro di quanto accaduto e ignoravamo il comportamento dei pediatri – fanno sapere dall’Ausl 5 di Pisa – Sono una decina quelli dell’azienda Usl 5 coinvolti, circa il 30% degli specialisti di libera scelta in forza nell’azienda sanitaria. Il direttore generale sta valutando la situazione”. L’azienda sanitaria sta provvedendo in queste ore a fare il quadro della situazione, per capire come evitare problemi nell’assistenza pediatrica alle famiglie che erano seguiti dai medici coinvolti.

Sempre per Il Tirreno tra coloro che sono stati arrestati perché accettavano viaggi e smartphone in cambio di convincere le madri ad usare latte artificiale ci sono Michele Masini, dirigente 50 anni residente a Limbiate (MB), Dario Boldrini, informatore, 33 anni, di Pisa, Valter Gandini, 70 anni, informatore, di Pisa. Vincenzo Ruotolo, 64 anni, informatore, di Grottammare (AP), Gianni Panessa, 59 anni, informatore di Livorno, Giuliano Biagi, 35 anni, informatore di Massa,Maurizio Petri, 64 anni, medico pediatra di Cascina, Fabio Moretti, 61 anni, di Chianni (ambulatorio a Pontedera), Marco Granchi, 61 anni, medico pediatra di Pontedera (ambulatorio a Ponsacco), Claudio Ghionzoli, 63 anni, residente a Pisa (ambulatorio a Cascina), Renato Domenico Cicchiello, 66 anni, di Livorno, medico pediatra, Stefano Parmigiani, 57 anni, residente a Parma, medico pediatra del presidio ospedaliero del Levante ligure (La Spezia), Roberto Bernardini, 57 anni, medico pediatra residente a Calcinaia, ufficio ospedale San Giuseppe, Asl 11, Empoli, Gian Piero Cassano, 65 anni, residente a Lido di Camaiore medico pediatra, ambulatorio a Viareggio, Marco Marsili, 59 anni, medico pediatra di Piombino, Roberto Rossi, 62 anni, residente a Palaia, medico pediatra con ambulatorio a Capannoli, Eros Panizzi, 61 anni, residente a Peccioli medico pediatra, Luca Burchi, 59 anni, medico pediatra residente a Volterra. Altri arresti sono stati eseguiti nelle Marche, in Lombardia e in Liguria.