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Allora non sono solo

Claudio Fava pone alcune domande:

“Perché da sei mesi il governo non nomina il nuovo direttore del Dap? Perché la Procura di Palermo è senza un capo? Perché l’agenzia dei beni confiscati è paralizzata?”. Claudio Fava, vicepresidente della Commissione antimafia, denuncia l’inerzia istituzionale sul tema della sicurezza e del contrasto a Cosa nostra. “Da sei mesi esatti il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è senza un responsabile. E da molte procure arrivano segnali preoccupati sullo stato di efficacia del regime del 41 bis. In un momento in cui Cosa Nostra ha deciso di alzare il livello di scontro, con ordini stragisti impartiti direttamente dal carcere, l’inerzia del governo sul nuovo direttore del Dap è inammissibile. Come incomprensibile resta la decisione del Csm di rinviare la nomina del procuratore di Palermo, proprio nei giorni in cui quella procura e quella città sono sotto attacco della mafia”.

Non meno grave, per Fava, il silenzio del governo sulle nomine mancanti per il comitato direttivo dell’Agenzia sui beni confiscati: ”Senza quelle nomine – dice fava – l’Agenzia non può procedere all’assegnazione dei beni che rischiano di marcire dando ragione a chi ripete che con la mafia almeno si lavora”. “Qualcuno spieghi al presidente Renzi – conclude Fava – che la lotta alla mafia non si fa con i comunicati di solidarietà e con le generiche affermazioni di principio ma con le scelte operative, con i comportamenti sul campo, con l’assunzione delle proprie responsabilità