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‘Peppe la mucca’ e la ‘ndrangheta da esportazione

Dopo il fermo del 18 novembre, originato dall’indagine ‘Insubria’ della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano, arriva oggi l’ordinanza di custodia cautelare in carcere – voluta dalla DDA di Reggio Calabria – per cinque esponenti della ‘Ndrangheta di Giffone e Grotteria legati al locale svizzero di Frauenfeld.

Le manette dei Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria sono scattate all’alba per Giuseppe Larosa, Pasquale V., Salvatore B., Antonio M., Vincenzo C. in quanto ritenuti responsabili di aver fatto parte, con altre persone allo stato non ancora individuate, dell’associazione mafiosa denominata ‘Ndrangheta, operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, del territorio nazionale ed estero.

Le indagini si basano sulla densa attività di intercettazione, comprensiva di riprese video, nonché sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia portate avanti dai ROS di Milano durante l’indagine ‘Insubria’ che ha portato, come abbiamo scritto, all’arresto di 40 persone ritenute affiliate alla ‘Ndrangheta in Lombardia.

L’indagine reggina ha provato il ruolo fondamentale ricoperto da Giuseppe Larosa, alias ‘Peppe la mucca’, in possesso della dote di Mammasantissima, con ruolo di vertice della ‘Ndrangheta e, in particolare – come spiega Il Dispaccio – “dell’articolazione territoriale riferibile alla Locale di Giffone, alla quale sono subordinate le Locali individuate nella Brianza comasca di Cermenate e Fino Mornasco, e quella di Calolziocorte nel lecchese, nonché altre Locali ancora non meglio individuate. Inoltre, l’organizzazione mafiosa di Giffone capeggiata da Larosa, così come documentato nel corso delle attività investigative condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria nell’ambito dell’indagine denominata ‘Helvetia’ dell’agosto scorso, è collegata con altre strutture ‘ndranghetistiche calabresi, quali la Locale di Fabrizia della provincia di Vibo Valentia e con la dipendente Società di Frauenfeld (Svizzera).

Il lavoro puntale dei ROS ha inoltre dimostrato come il panettiere incensurato Pasquale V., già arrestato a novembre, fosse in possesso della dote della Santa, e ricoprisse quindi un ruolo di rilievo nell’ambito della Locale di Giffone stando in strettissimo contatto con Giuseppe Larosa. Importante anche Vincenzo C., sempre legato a Larosa, e partecipe del locale di Grotteria, attivo sia in Svizzera che in Germania.

Tornando a Larosa, il suo ruolo in Svizzera e’ da non sottovalutare. Dalla Svizzera Larosa – si legge sull’OCC – era investito del ruolo di mantenere i contatti con le locali lombarde, funzionalmente dipendenti da quella di Giffone, nonché con gli altri affiliati residenti all’estero, tra cui Antonio Nesci a capo della locale di ‘Ndrangheta di Frauenfeld e inteso ‘cucchiarune’, alias ‘la montagna della Svizzera’, come avevamo scritto dopo il suo arresto ad agosto.

(fonte)