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Come ci hanno azzoppato il progetto di produzione sociale “L’amico degli eroi”. E come non ci fermiamo.

La storia è una storia molto italiana e adesso ve la racconto per bene:

Come sapete stiamo preparando proprio in questi giorni lo spettacolo su Marcello Dell’Utri (e libro) che abbiamo intitolato “L’amico degli eroi”. Avevamo deciso che fosse una produzione “sociale” (attraverso la piattaforma “produzioni dal Basso”) che potesse permettere a noi di essere “liberi” da vincoli politici e a voi di partecipare alla costruzione dello spettacolo oltre che attivamente contribuire.

In poco tempo sulla pagina di raccolta fondi del progetto si era arrivati alla cifra stabilita per la produzione dello spettacolo e del libro di 10.000 euro. Tutto molto velocemente anche perché un produttore privato aveva prenotato ben 300 quote per un cifra di 7.500 euro.

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Ovviamente sapevamo quanto fosse rischioso che una sola persona avesse un peso così importante nel totale della produzione ma dopo alcuni incontri di persona avevamo la sensazione di avere di fronte qualcuno che avesse veramente a cuore il progetto e per di più abbiamo sottoscritto un contratto di partecipazione alla produzione che ci consentiva piena libertà artistica. Ci siamo sbagliati. Il signor Sciascia ad oggi non ha versato un solo euro di quelli promessi da contratto (oltre che dall’etica personale, ma vabbè) e così oggi siamo a pochissimo giorni da un’anteprima nazionale (qui le informazioni) con una produzione che deve ricominciare quasi da zero.

Andrò in scena lo stesso, figuratevi. Stiamo cercando di ottenere un allungamento dei pagamenti dai collaboratori e i fornitori. Non ci si ferma, figurarsi, però abbiamo bisogno di voi, se ne avete voglia. Dobbiamo ridare forza e visibilità al progetto a questo link.

Appena espletate le denunce pubblicherò qui i documenti firmati e le generalità del nostro “amico” (per rimanere in tema). Perché io (e non solo) sono tanto curioso di sapere chi ce l’ha mandato a cercare di sfanculare una nostra produzione. Siamo proprio curiosi, sì.