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Maroni che cura i gay

Aiutano «giovani e meno giovani, feriti nella propria identità sessuale, in particolare per tendenze di natura omosessuale» e sono impegnati nella «ricerca delle cause (spirituali, psicologiche, culturali, storiche) che contribuiscono alla diffusione di atteggiamenti contrari alla legge naturale, riconoscibile dalla ragione rettamente formata». L’associazione che considera l’omosessualità una malattia da curare si chiama Obiettivo Chaire e insieme con un altro gruppo tradizionalista come Alleanza Cattolica ha organizzato un convegno in occasione della Giornata per la famiglia, il 17 gennaio, con la Regione; al quale parteciperà (anzi, ne concluderà i lavori, all’auditorium Testori di piazza città di Lombardia) anche il governatore Roberto Maroni.

Non solo, nel manifesto dell’iniziativa compare in bella vista il logo di Expo. «Cosa c’entra con Expo questo evento? Quella della Regione è una deriva omofoba che ci preoccupa e ci chiediamo chi ha permesso l’utilizzo del logo dell’esposizione», spiega Fabio Galantucci dell’Arcigay. «È sconcertante — dice il consigliere comunale del Pd Ruggero Gabbai — perché oltre a negare l’evidenza dei fatti e dell’evoluzione della società, ci si ostina a sostenere e propagandare tesi oscurantiste e omofobe. L’Expo, che si appresta ad essere la vetrina d’Italia e di Milano nel mondo, non può e non deve essere associata a iniziative che promuovono una cultura superata».

I Giovani democratici hanno già annunciato un presidio fuori dall’auditorium durante il convegno: «Andiamo a ricordare a Maroni che di famiglia non ce n’è una sola». Al presidio si uniranno anche i militanti dell’associazionismo gay e dell’Altra Europa con Tsipras. «Da una parte c’è la Milano dei diritti estesi a tutti e che riconosce le unioni tra persone dello stesso sesso e dall’altra chi crede sia normale discriminare con spirito medievale. Contenti di stare dalla parte giusta e confidiamo che Expo si sottragga», commenta Luca Gibillini (Sel).

Nello specifico, il titolo dato all’incontro è “Difendere la famiglia per difendere la comunità” e avrà tra i partecipanti la giornalista Costanza Miriano, autrice del libro Sposati e sii sottomessa. Poi ci sarà l’ex deputato del Pd Mario Adinolfi, fondatore del quotidiano La Croce (debutto in edicola il 13 gennaio). E infine Luigi Amicone, direttore del ciellino Tempi. Secondo la fondazione organizzatrice «nella persona umana c’è un design anche rispetto all’esercizio della sessualità, un design che richiama l’esistenza di un ordine che rende a rischio ogni sua distorsione».

Per questo — è la teoria di fondo che ha dato vita alla stessa Obiettivo Chaire — sarebbe possibile riparare le tendenze gay di chi «chiede di essere accompagnato ad articolare e a superare il proprio disagio». Il capogruppo della Lega al Pirellone Massimiliano Romeo respinge le accuse: «Non c’è niente di male a parlare di difesa della famiglia. E chi protesta non sa che tutti i convegni organizzati dalla Regione devono per convenzione portare il logo Expo».

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