Vai al contenuto

A proposito del “Prinicipe” Giannini

Ne avevo scritto in tempi non sospetti (qui) e ora è rinviato a giudizio:

Giannini9192C’è anche Giuseppe Giannini, ex calciatore della Roma e della Nazionale e oggi ct della Nazionale libanese, tra le 104 persone rinviate a giudizio ieri nell’ambito dell’operazione Aracne: l’inchiesta è quella dei pm Francesco Curcio e Marco Del Gaudio, che nel gennaio dello scorso anno rivelò quanto massicci fossero gli interessi del clan Contini su Roma. La decisione del gup Rosa De Ruggiero è arrivata appena in tempo per evitare che scadessero i termini di custodia cautelare per numerosi imputati: proprio per questo udienze straordinarie erano state fissate il 31 dicembre e il 2 gennaio.
I reati, contestati agli imputati a vario titolo, sono associazione di stampo mafioso, estorsione, riciclaggio di denaro sporco, intestazione fittizia di beni e frode nelle competizioni sportive. Proprio quest’ultimo reato è contestato a Giuseppe Giannini; l’aggravante della matrice camorristica, contetsata in un primo momento dai pm, è caduta dopo l’avviso di chiusura delle indagini preliminari. Il processo comincerà il 17 febbraio prossimo davanti alla III sezione del Tribunale, collegio B. L’ex calciatore della Nazionale è stato in rapporti di amicizia Salvatore Righi, considerato un prestanome del boss Eduardo Contini, potentissimo capoclan del Vasto: il figlio Ivano è stato infatti fidanzato con Francesca Giannini. Nel campionato 2008 – 2009 Giannini allenava la squadra del Gallipoli, militante nel campionato di Lega Pro, Prima Divisione, girone B. Per consentire la promozione della squadra, i Righi, secondo l’accusa, in concorso con Giannini e con il direttore sportivo del Gallipoli, Luigi Dimitri, corruppero con 50.000 euro alcuni giocatori del Real Marcianise. La penultima partita di campionato, giocata a Lanciano, si era conclusa per il Gallipoli con la sconfitta di 2 a 1. Per ottenere la promozione era dunque decisiva l’ultima gara: si giocò il 17 maggio e la squadra salentina si impose per 3 a 2 su quella casertana. Il Gallipoli ottenne con 63 punti la promozione in serie B e il risultato fu definito «storico». «I calciatori del real Marcianise coinvolti nella frode — scriveva nell’ordinanza di custodia cautelare il gip Raffaele Piccirillo — sono tutti originari della zona del Buvero (cioè del Borgo Sant’Antonio Abate, ndr) e sono tutti legati a Tommaso Cristiano, il figlio del boss continiano della zona».
La vicenda della gara truccata era stata definita emblematica dal gip: «Seppure non direttamente attinente al compito riciclatorio dei Righi, colora la prova dei saldi legami di Salvatore e Ivano Righi con il clan Contini e in particolare con la famiglia Cristiano, che coordina le attività di quel clan nel Borgo di Sant’Antonio». Giuseppe Giannini, che ha 51 anni, nella sua quasi ventennale carriera di calciatore, come recita Wikipedia, ha vestito per quindici anni la maglia della Roma, diventando anche suo capitano, e per 47 volte quella della Nazionale A. Ha militato nelle file di Sturm Graz, Napoli e Lecce. Dal 2004 è allenatore. Il 28 giugno 2013 è stato nominato nuovo selezionatore della Nazionale libanese.

(link)