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“Chi delegittima i magistrati indebolisce la tutela dei diritti”

“Forse chi promuove le campagne di delegittimazione dei magistrati, o si lascia andare a infelici battute ad effetto sulla loro produttività, non si rende conto di indebolire complessivamente la tutela dei diritti. E mi chiedo se certi atteggiamenti siano davvero utili a chi nutre la sacrosanta ambizione di aprire una stagione di riforme”. Non usa mezzi termini il presidente della Commissione Riforme del Csm, Piergiorgio Morosini, che è intervenuto stamattina al palazzo di giustizia di Palermo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

“Da componente del Csm -ha detto- nel rivendicare la piena autonomia dalla politica, penso non si debba mai rinunciare a un dialogo franco ed equilibrato con Parlamento eGoverno. E sono consapevole del compito non facile del legislatore, perché non sfugge che nelle attuali società plurastiche multiculturali, con un quadro politico spesso frammentario, è difficile individuare valori condivisi. Ma di riforme organiche c’è grande bisogno sia nel civile sia nel penale.

Morosini, ha poi parlato di “darwinismo giudiziario”, riferendosi a quanti “provvisti di particolari risorse economiche e psicologiche”, possono superare il lunghissimo percorso a ostacoli di un processo. “La sproporzione di scala tra attese e realtà è il cuore della ‘questione Giustizia‘, qualcosa che riguarda la credibilità della giurisdizione di cui ogni attore istituzionale dotato di senso di responsabilità si deve fare carico, perché si tratta di un insidioso agente corrosivo delle basi democratiche del Paese, sopratutto in latitudini dove la presenza mafiosa fa sentire tutto il suo peso”.

(clic)