“Parlano i numeri” è una frase che renziani e renzini sventolano spesso come pietra tombale di discussioni non ben accette. I numeri impressionanti dello sciopero di oggi aprono due sole possibilità: che questo Paese abbia il 99% degli insegnati che sono imbecilli oppure che il Governo abbia proposto agli insegnanti una riforma imbecille. Tertium non datur.
Resistenza contro questo DDL che distruggerà la LIBERA SCUOLA PUBBLICA e porterà clientelismo e corruzione!!
Potere ai presidi???!!!! Con la classe dirigente che abbiamo in Italia???!!!! Ci dessero, prima, dirigenti che abbiano a cuore il bene dell’Italia, al posto della miriade di incompetenti ed opportunisti che ci ritroviamo ora in tutti i settori: Scuole, Aziende Sanitarie, Ministeri, Regioni…ovunque, ovunque, una schiera di incapaci, dove quelli che dirigono con onestà ed intelligenza si possono davvero contare!
Sembra che la scuola abbia sfiduciato Renzi !
Tutte e due no ?
C’e una terza possibilità. ….quella di tentare di offendere l’intelligenza delle persone
Gli insegnanti dovrebbero avere più coraggio per la riforma e lasciarsi strumentalizzare meno dai sindacati che non sanno fare nessuna proposta
Per ora vince l’immobilismo e la conservazione…!
Ma la storia travolgera’ questa Italia corporativa e anacronistica..
parlavano i numeri anche per il governo Berlusconi, che li dava
La seconda che hai detto, Giulio. Come diceva Quelo… :)
Purtroppo non è una proposta. Fanno finta che sia un disegno, ma è un progetto ben studiato che stringe la scuola verso la dismissione della sua funzione pubblica e egualitaria in un tunnel caotico incontrollabile senza ritorno, ( e coi “fichi secchi” per giunta) perché le disponibilità economiche sono irrisorie rispetto alle ambizioni. Quello che stiamo vivendo mi fa venire in mente i tempi della Marghareth Thatcher in Gran Bretagna
Sono disponibili a migliorare alcune parti che riguardano anche i docenti….il cambiamento mette sempre un pò di timore, io lo dico francamente se sará o assomiglierá al modello che vige nel Regno Unito non mi dispiace per niente.
Il modello inglese, che apprezzavo, ha preso una deriva così feroce, fatta di teaching to the test, competitività ossessiva, classismo ed esclusione che è una vera e propria maledizione.
In piazza c’era la paura del cambiamento, dell’innovazione, la paura di essere valutati. La paura di entrare di ruolo tramite regolare concorso. Ecco che allora si sono svegliati, altrimenti sarebbero andati avanti con la cattiva scuola.
No, egregia, ad essere valutati ci siamo abituati, lo fanno i nostri alunni ogni giorno, ora dopo ora. La paura é invece quella che per essere valutati positivamente ci dovremo assoggettare alle, diciamo, indicazioni del dirigente di turno: mai sentito parlare di raccomandazioni, di tre che diventano sei o sei che diventano otto allo scrutinio? Ebene, si faccia una domanda, non é sempre il professore che sbaglia valuazione, molto più spesso é il preside che ricatta. E chi ha resistito fino ad ora, probabilmente ha paura di non aver più gli strumenti per poter resistere nella #buonascuola del futuro.
E, mi scusi ancora, ma non sono proprio i vincitori del concorso 2012 ad essere stati esclusi dall’immissione in ruolo prossima ventura? A vantaggio di altre categorie che adesso non saprei indicare con precisione: per esempio la categoria o FASCIA dell’Agnese Prima Moglie, la quale non avendo superato il concorso del 2012 entrerà tuttavia di ruolo perché appartenente ad una delle fasce di “privilegio”. Nessuno ha paura di entare di ruolo tramite concorso, la maggior parte dei docenti lo ha fatto.
Concordo con lei Chiara!
se si vogliono valutare i docenti questo è il peggior modo proposto
99%, dice. E ovviamente sta per confortarci con dati precisi, su questo. Perché non è mica che voi antirenziani o antirenzini siete dei cialtroni che sparano numeri a casaccio, giusto? (Ammettiamo anche un margine di errore)
Io ho seri dubbi che i politici lo abbiano letto….rimane un altro passaggio….bisogna capire e poi ancora bisogna saper valutare le conseguenze sul medio e lungo periodo ….una riforma che incide su così tante persone per un arco di tempo vasto non poi essere liquidata in pochi mesi. Altro è il decreto assunzioni….ma quello non si fa…..per rendere la categoria riscattabile. I docenti ieri hanno dimostrato che capiscono eccome se capiscono,e se qualcuno non ha capito chieda alla maestra di spiegarlo ancora…..siamo abituate
99%??? Ma che state dicendo?
il problema è la stampa di regime che fa sì che gli imbecilli siamo solo noi
mi chiedo solo, se l’avesse fatto il centrodestra, cosa sarebbe accaduto, invece sono sicuro, che nonostante questa imiliazione senza precedenti, alle prossime politiche, gli stessi insegnanti, voteranno ugualmente e di nuovo il BUON RENZI
Se davvero contano i numeri potrebbe essere un’idea quella di non votarli più!?
Tra quelli scritti malamente ce ne sono alcuni non scritti. I più pericolosi. Es. Art 21.
Io però ho seri dubbi che tutti gli insegnanti d’Italia abbiano letto e approfondito 140 pagine di DDL.
A tal proposito penso e credo che neanche i nostri rappresentanti in Parlamento l’abbiano letto ed approfondito prima di votarlo, il che mi sembra più grave. Inoltre la informo che il documento sulla BUONA SCUOLA é stato analizzato e discusso in tutti i collegi docenti di tutte le scuole italiane tra settembre e novembre ed i risulatati sono stati verbalizzati e comunicati al Ministero, che di essi se ne é fatto giustamente un baffo.
Ok allora perché ieri molti insegnanti scioperanti parlavano solo dell’accorciamento delle vacanze che non compare affatto nel DDL??
Probabilmente commentavano gli sproloqui del governo
Probabile,io non sono un insegnante,ma credo che lo sciopero di ieri non serva assolutamente a nulla,credo che le armi della scuola siano solo una conoscenza perfetta da parte di tutti gli interessati dell’argomento che si tratta e si giudica e poi il blocco degli scrutini se lo si ritiene necessario.Mi meraviglia molto però il fatto che per la riforma Gelmini non ci fu tutto questo fermento.
Io al contrario mi ricordo di specifici fermenti, scioperi ed autogestioni degli studenti a scuola, per analizzare e criticare la riforma Gelmini, che in ogni caso non toccava lo status dei docenti, il quale é materia di contrattazione.